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RENAGEL 360CPR RIV 400MG FL Produttore: SANOFI SRL

  • FARMACO MUTUABILE
  • RICETTA MEDICA NON RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

RENAGEL 400 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Farmaci per il trattamento dell'iperfosfatemia.

PRINCIPI ATTIVI

Ciascuna compressa contiene 400 mg di sevelamer cloridrato.

ECCIPIENTI

Compressa: silice anidra colloidale, acido stearico. Rivestimento delfilm: ipromellosa (E464), monogliceridi diacetilati. Inchiostro di stampa: ossido di ferro nero (E172), glicole propilenico, ipromellosa (E464).

INDICAZIONI

Il farmaco e' indicato per il controllo dell'iperfosfatemia in pazienti adulti sottoposti ad emodialisi o a dialisi peritoneale. Il farmacodeve essere usato nel contesto di un approccio multiterapeutico che potrebbe includere integratori del calcio, 1,25-diidrossi-vitamina D 3 o uno dei suoi analoghi, per controllare lo sviluppo della malattia ossea renale.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' al sevelamer o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Ipofosfatemia. Occlusione intestinale.

POSOLOGIA

Posologia. Dose iniziale. La dose iniziale raccomandata per sevelamercloridrato è 2,4 g, 3,6 g o 4,8 g al giorno, in base alle esigenze cliniche e dei livelli di fosfatemia. Renagel deve essere assunto tre volte al giorno, con i pasti. 1,76 - 2,42 mmol/L (5,5-7,5 mg/dl) di livello del fosfato sierico in pazienti che non assumono chelanti del fosfato: 2 compresse, 3 volte al giorno Di dose iniziale di Renagel compresse da 400 mg. 2,42 - 2,91 mmol/L (7,5-9 mg/dl) di livello del fosfatosierico in pazienti che non assumono chelanti del fosfato: 3 compresse, 3 volte al giorno Di dose iniziale di Renagel compresse da 400 mg. > 2,91 mmol/L di livello del fosfato sierico in pazienti che non assumono chelanti del fosfato: 4 compresse, 3 volte al giorno Di dose iniziale di Renagel compresse da 400 mg. Per pazienti che hanno assunto in precedenza leganti del fosfato, la somministrazione di Renagel deve avvenire con titolazioni incrementali di un grammo, monitorando i livelli di fosfatemia al fine di garantire il raggiungimento di dosi giornaliere ottimali. Titolazione e mantenimento. I livelli del fosfato sierico devono essere monitorati attentamente, e il dosaggio di sevelamer cloridrato deve essere titolato con incrementi di 0,4 g o di 0,8 g tre volte al giorno (1,2 g/giorno o 2,4 g/giorno), al fine di diminuire tali livelli ad un valore uguale od inferiore a 1,76 mmol/L (5,5 mg/dl).Il livello di fosfato sierico deve essere controllato ogni 2-3 settimane, fino ad ottenere un valore stabile, ed in seguito ad intervalli regolari. Il dosaggio può variare da 1 a 10 compresse per pasto. In unostudio clinico della durata di un anno, nella fase cronica si è usatauna dose media giornaliera effettiva di 7 grammi di sevelamer. Popolazione pediatrica. La sicurezza e l'efficacia di questo medicinale nei pazienti di età inferiore a 18 anni non sono state accertate. Compromissione renale. La sicurezza e l'efficacia di questo medicinale nei pazienti in pre-dialisi non sono state accertate. Modo di somministrazione. Per uso orale. I pazienti devono assumere Renagel durante i pasti ed osservare la dieta prescritta. Ingerire le compresse intere. Non frantumare, masticare o rompere in pezzi prima della somministrazione.

CONSERVAZIONE

Non conservare a temperatura superiore ai 25 gradi C. Tenere il flacone ben chiuso per proteggere il medicinale dall'umidita'.

AVVERTENZE

L'efficacia e la sicurezza di Renagel non sono state studiate in pazienti con: disturbi della deglutizione; malattia infiammatoria intestinale in fase attiva; disturbi della motilita' gastrointestinale compresi gastroparesi non trattata o grave, diverticolosi e rallentato svuotamento gastrico anormalita' od irregolarita' dell'alvo; pazienti che hanno subito un'estesa chirurgia gastrointestinale. Pertanto e' necessario somministrare Renagel con cautela a questi pazienti. Occlusione intestinale e ileo/subileo. In rarissimi casi si sono osservati occlusione intestinale e ileo/subileo nei pazienti in trattamento con sevelamercloridrato. La stipsi potrebbe rappresentare un prodromo. Durante il trattamento con sevelamer cloridrato, controllare attentamente i pazienti che soffrono di stipsi. Rivalutare il trattamento con Renagel nei pazienti che sviluppano stipsi severa o altri sintomi gastrointestinali di grave entita'. Vitamine liposolubili. A seconda della dieta e della natura dell'insufficienza renale terminale, i pazienti dializzati potrebbero manifestare una carenza delle vitamine A, D, E e K. Non e' possibile escludere la capacita' di legame di Renagel alle vitamine liposolubili contenute negli alimenti ingeriti. Pertanto, nei pazienti che non assumono queste vitamine, si consiglia di controllare i livelli delle vitamine A, D ed E e di valutare il livello di vitamina K mediante la misurazione del tempo di tromboplastina, somministrando un supplemento di tali vitamine se necessario. Nei pazienti sottoposti a dialisi peritoneale si raccomanda un ulteriore monitoraggio di vitamine e acido folico, poiche' nello studio clinico non sono stati misurati i livelli delle vitamine A, D, E e K in questi pazienti. Carenza di folatoNon vi sono attualmente dati sufficienti per escludere la possibilita' della carenza di folato durante una terapia a lungo termine a base di Renagel. Ipocalcemia/ipercalcemia. Nei pazienti con insufficienza renale si potrebbero sviluppare ipocalcemia o ipercalcemia. Il farmaco non contiene calcio. Monitorare i livelli del calcio sierico come consueto per il follow-up di pazienti dializzati. In caso di ipocalcemia, somministrare calcio elementare come integratore. Acidosi metabolica. Ipazienti affetti da CKDsono predisposti a sviluppare acidosi metabolica. E' stato riferito un peggioramento dell'acidosi dopo il passaggio da altri leganti del fosfato a sevelamer in vari studi in cui si osservavano livelli inferiori di bicarbonato nei pazienti trattati con sevelamer rispetto a quelli trattati con leganti a base di calcio. Si raccomanda pertanto un monitoraggio attento dei livelli di bicarbonato sierico. Peritonite I pazienti dializzati sono soggetti a taluni rischi di infezione insiti nella specifica modalita' di dialisi. La peritonitee' una complicanza nota nei pazienti sottoposti a dialisi peritoneale(DP), e in uno studio clinico con Renagel sono stati riferiti alcuni casi di peritonite. Pertanto, i pazienti che ricevono DP devono essereseguiti attentamente, a garanzia dell'uso affidabile di una corretta tecnica asettica con tempestiva identificazione e gestione di qualsiasi segno e sintomo associato alla peritonite. Difficolta' di deglutizione e soffocamento. Sono state riportate raramente difficolta' di deglutizione delle compresse di Renagel. Molti di questi casi riguardavano pazienti con condizioni di comorbilita', tra cui disturbi della deglutizione o anomalie esofagee. Pertanto si deve usare cautela quando Renagel viene somministrato a pazienti con difficolta' di deglutizione. Ipotiroidismo. E' raccomandato un piu' attento monitoraggio dei pazientiaffetti da ipotiroidismo ai quali vengano somministrati in concomitanza sevelamer cloridrato e levotiroxina. Trattamento cronico a lungo termine. Poiche' i dati sull'uso cronico del sevelamer per oltre un annonon sono ancora disponibili, non e' possibile escludere l'assorbimento e l'accumulo potenziali di sevelamer durante il trattamento a lungo termine. Iperparatiroidismo. Il farmaco da solo non e' indicato per controllare l'iperparatiroidismo. Nei pazienti affetti da iperparatiroidismo secondario, somministrare Renagel come terapia combinata associando integratori del calcio, 1,25-diidrossi-vitamina D 3 o uno dei suoi analoghi, per abbassare i livelli dell'ormone paratiroideo intatto (iPTH). Cloruro nel siero Il livello del cloruro nel siero puo' aumentaredurante la terapia con Renagel poiche' il cloruro puo' essere scambiato con il fosforo nel lume intestinale. Benche' non sia stato osservato alcun aumento clinicamente significativo del livello del cloruro sierico, tale livello dovra' essere monitorato come di consueto per il follow-up di pazienti dializzati. Un grammo di Renagel contiene circa 180 mg (5,1 mEq) di cloruro. Patologie infiammatorie gastrointestinali. Sono stati segnalati casi di gravi patologie infiammatorie di diverse parti del tratto gastrointestinale (comprese gravi complicanze quali emorragie, perforazione, ulcerazione, necrosi, colite e massa colon/cecale), associati alla presenza di cristalli di sevelamer. Le patologie infiammatorie possono risolversi con l'interruzione di sevelamer. Nei pazienti che sviluppano gravi sintomi gastrointestinali, il trattamento con Renagel deve essere rivalutato.

INTERAZIONI

Dialisi. Non sono stati effettuati studi di interazione nei pazienti dializzati. Ciprofloxacina. In studi di interazione effettuati su volontari sani, sevelamer cloridrato ha ridotto la biodisponibilita' di ciprofloxacina di circa il 50%, nell'ambito di uno studio monodose. Di conseguenza, Renagel non deve essere assunto simultaneamente a ciprofloxacina. Medicinali antiaritmici e anticonvulsivanti. I pazienti che assumono medicinali antiaritmici per il controllo delle aritmie e medicinali anticonvulsivanti per il controllo di disordini convulsivi sono stati esclusi dagli studi clinici. Procedere con cautela al momento di prescrivere sevelamer cloridrato ai pazienti che assumono anche questimedicinali. Levotiroxina. Durante l'esperienza post-marketing sono stati riportati casi molti rari di aumento dei livelli di ormone tireotropo (TSH) in pazienti trattati contemporaneamente con sevelamer cloridrato e levotiroxina. Pertanto si consiglia un monitoraggio piu' attento dei livelli di TSH nei pazienti che assumono entrambi i medicinali. Ciclosporina, micofenolato mofetil e tacrolimus in pazienti trapiantati Nei pazienti sottoposti a trapianto e con somministrazione concomitante di sevelamer cloridrato sono stati riferiti ridotti livelli di ciclosporina, micofenolato mofetil e tacrolimus senza alcuna conseguenza clinica (per esempio il rigetto del trapianto). Non essendo possibile escludere la possibilita' di un'interazione dovrebbe essere effettuatoun attento monitoraggio dei livelli ematici di ciclosporina, micofenolato mofetil e tacrolimus durante l'uso dell'associazione e dopo la sua sospensione. Digossina, warfarin, enalipril o metoprololo. In studi di interazione condotti su volontari sani, Renagel non ha avuto alcun effetto sulla biodisponibilita' di digossina, warfarin, enalapril o metoprololo. Inibitori di pompa protonica. Durante l'esperienza post-marketing, sono stati riportati casi molto rari di aumento dei livelli difosfato in pazienti trattati contemporaneamente con inibitori di pompa protonica e sevelamer cloridrato. Biodisponibilita'. Renagel non e' assorbito e puo' influire sulla biodisponibilita' di altri medicinali.Al momento di somministrare qualunque medicinale, laddove un'eventuale riduzione della biodisponibilita' possa avere un effetto clinicamente significativo sulla sicurezza o sull'efficacia, procedere alla somministrazione almeno un'ora prima o almeno tre ore dopo l'assunzione di Renagel. In alternativa, il medico deve considerare il controllo dei livelli ematici di tale medicinale.

EFFETTI INDESIDERATI

Riassunto del profilo di sicurezza. Le reazioni avverse che si sono verificate piu' di frequente (>= 5% dei pazienti) riguardavano tutte disturbi della classe sistemica organica "alterazioni dell'apparato gastrointestinale". Reazioni avverse. Studi a disegno in parallelo sono stati effettuati su 244 pazienti emodializzati con una durata del trattamento fino a 54 settimane e su 97 pazienti sottoposti a dialisi peritoneale con una durata del trattamento di 12 settimane. Le reazioni avverse emerse da questi studi (299 pazienti), dagli studi clinici non controllati (384 pazienti), e che sono state spontaneamente riportate dall'esperienza di post marketing, sono elencate in ordine di frequenza nella tabella sottostante. A seconda della frequenza di riferimento glieffetti sono classificati come molto comuni (>= 1/10), comuni (>= 1/100, < 1/10), non comuni (>= 1/1.000, < 1/100), rari (>= 1/10.000, < 1/1.000), molto rari (< 1/10.000), non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Disturbi del sistema immunitario. Molto rari: ipersensibilità. Disturbi del metabolismo e dellanutrizione. Non comuni: acidosi, aumento dei livelli sierici di cloruri. Patologie gastrointestinali. Molto comuni: nausea, vomito; comuni:diarrea, dispepsia, flatulenza, dolore all'addome superiore, stitichezza; non nota: dolore addominale, ostruzione intestinale, ileo/subileo, diverticolite e perforazione intestinale, emorragia gastrointestinale, ulcerazione intestinale, necrosi gastrointestinale, colite, massa intestinale. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non nota:prurito, rash. Esami diagnostici. Non nota: deposito di cristalli nell'intestino. Patologie infiammatorie gastrointestinali. Segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza. La sicurezza di sevelamer cloridrato non e' stata stabilita nel caso di donne in gravidanza. Negli studi sugli animali non sonostate trovate prove di tossicita' embrionale o fetale indotta da sevelamer. Il farmaco deve essere somministrato durante la gravidanza solose strettamente necessario e solo dopo un'attenta analisi del rapporto beneficio/rischio sia per la madre sia per il feto. Allattamento. Lasicurezza di sevelamer cloridrato non e' stata accertata nelle donne in allattamento. Il farmaco deve essere somministrato durante l'allattamento solo se strettamente necessario e solo dopo un'attenta analisi del rapporto beneficio/rischio sia per la madre sia per il neonato. Fertilita'. Non esistono dati sull'effetto di sevelamer sulla fertilita'nell'uomo. Studi condotti su animali hanno mostrato che sevelamer nonaltera la fertilita' di ratti maschi e femmine a esposizioni equivalenti alla dose umana pari al doppio della massima dose della sperimentazione clinica (13 g/die), in base al confronto direlativa area di superficie corporea.

Codice: 034676054
Codice EAN:

Codice ATC: V03AE02
  • Vari
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  • Farmaci per trattamento dell'iperkaliemia e iperfosfatemia
  • Sevelamer
Temperatura di conservazione: non superiore a +25 gradi, al riparo dall'umidita'
Forma farmaceutica: COMPRESSE RIVESTITE
Scadenza: 24 MESI
Confezionamento: FLACONE

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