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SERTAM 20CPR 20MG Produttore: WELCOME PHARMA SPA

  • FARMACO MUTUABILE
  • RICETTA MEDICA RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

SERTAM 20 MG COMPRESSE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Antagonisti ormonali e sostanze correlate, antiestrogeni.

PRINCIPI ATTIVI

Sertam 20 mg compresse, una compressa contiene; principio attivo: tamoxifene citrato 30,40 mg (pari a tamoxifene base 20 mg). Eccipiente con effetti noti: lattosio. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Lattosio monoidrato, amido di mais, cellulosa microcristallina, magnesio stearato, biossido di silice colloidale.

INDICAZIONI

Tamoxifene e' indicato per il trattamento del carcinoma mammario.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; terapia preventiva in pazienti ad alto rischio di cancro mammario; carcinoma duttale in situ in donne che richiedano una concomitante terapia anticoagulante o che presentino un'anamnesi di trombosi venosa profonda o embolia polmonare. Tamoxifene nondeve essere somministrato in corso di gravidanza e durante l'allattamento (vedere paragrafo 4.6) e in eta' pediatrica.

POSOLOGIA

Posologia: 20 - 40 mg in una o due somministrazioni giornaliere. Mododi somministrazione: le compresse devono essere assunte intere con unpo' d'acqua, preferibilmente sempre alla stessa ora.

CONSERVAZIONE

Conservare a temperatura inferiore a 30 gradi C. nella confezione originale, per proteggere il medicinale dalla luce. In caso di interruzione definitiva del trattamento richiesta dal medico, il farmaco rimanente deve essere gettato negli appositi contenitori in farmacia per la raccolta differenziata dei medicinali. Le compresse devono essere conservate in un luogo sicuro, lontano dalla portata dei bambini; un'eventuale assunzione accidentale metterebbe a repentaglio la loro salute.

AVVERTENZE

Il tamoxifene non e' indicato in donne sane e nelle condizioni di patologia mammaria benigna. Il tamoxifene deve essere impiegato con cautela in pazienti con persistente leucopenia o trombocitopenia. Sono consigliabili periodici controlli della crasi ematica, piastrinemia inclusa. Si puo' verificare arresto del flusso mestruale in pazienti in pre-menopausa il che non pregiudica l'attivita' antitumorale del farmaco. Durante il trattamento con tamoxifene e' stata riportata un'aumentata incidenza di alterazioni dell'endometrio comprendenti iperplasia, polipi, carcinoma e sarcomi del corpo dell'utero (perlopiu' tumori malignimulleriani misti). L'incidenza ed il quadro di queste alterazioni suggeriscono un meccanismo di base correlato alle proprieta' estrogenichedi tamoxifene. E' consigliabile, quindi, che le pazienti in corso di terapia vengano sottoposte ad adeguati controlli dell'apparato genitale, in particolare dell'endometrio. Inoltre le pazienti in trattamento con tamoxifene o che abbiano assunto il farmaco precedentemente e che presentino sanguinamento vaginale anomalo devono essere sottoposte a controlli immediati. In studi clinici con tamoxifene nel carcinoma mammario sono stati riportati secondi tumori primari a livello di siti diversi dall'endometrio e dalla mammella controlaterale; non e' stata stabilita alcuna relazione causale e il significato clinico di queste osservazioni non e' chiaro. Le pazienti in trattamento con tamoxifene devono essere istruite ad avvisare immediatamente il proprio medico qualora avvertano uno qualsiasi dei seguenti sintomi: intorpidimento del volto o debolezza delle braccia o delle gambe e problemi della parola che potrebbero indicare un ictus cerebrale. Lo stesso in caso di dolore toracico o dispnea che potrebbero essere sintomi di embolia polmonare,o se si presenta dolore addominale o un sanguinamento vaginale anormale che potrebbero indicare un possibile cancro dell'utero. Anche in caso di tosse e dispnea che potrebbero essere sintomi di una polmonite interstiziale, le pazienti dovranno essere istruite ad avvisare il proprio medico. Deve essere richiesto alle pazienti se esse abbiano avuto una storia pregressa di ictus cerebrale, di eventi simili all'ictus, eventi tromboembolici o cancro dell'utero. La decisione di iniziare la terapia con tamoxifene in pazienti con carcinoma duttale in situ deve essere discussa con le pazienti, valutando i potenziali rischi e benefi'ci. Il medicinale contiene lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di lattasi, oda malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questomedicinale. In letteratura e' stato dimostrato che i metabolizzatori lenti di CYP2D6 presentano un livello plasmatico piu' basso di endoxifene, uno dei piu' importanti metaboliti attivi di tamoxifene (vedere paragrafo 5.2). La contestuale somministrazione di medicinali che inibiscono il CYP2D6 puo' portare a concentrazioni ridotte del metabolita attivo endoxifene. Pertanto, durante il trattamento con tamoxifene, si devono evitare il piu' possibile i potenti inibitori di CYP2D6 (per esempio paroxetina, fluoxetina, chinidina, cinacalcet o bupropione - vedere paragrafi 4.5 e 5.2). Nella ricostruzione microchirurgica ritardata del seno puo' aumentare il rischio di complicanze della falda microvascolare. In uno studio non controllato, condotto su 28 bambine di eta' compresa tra 2 e 10 anni, affette dalla sindrome di McCune Albrigth (MAS), trattate con 20 mg una volta al giorno per un periodo di tempo fino a 12 mesi, il volume medio dell'utero e' risultato aumentato dopo6 mesi di trattamento e raddoppiato al termine dello studio durato unanno. In studi clinici con tamoxifene nel carcinoma mammario sono stati riportati secondi tumori primari a livello di siti diversi dall'endometrio e dalla mammella controlaterale; non e' stata stabilita alcunarelazione causale e il significato clinico di queste osservazioni none' chiaro. In associazione al trattamento con Sertam sono state riportate severe reazioni avverse cutanee (SCARs, severe cutaneous adverse reactions), che includono la sindrome di Stevens-Johnson (SJS) e la necrolisi epidermica tossica (TEN), che possono essere pericolose per lavita o fatali. Al momento della prescrizione i pazienti devono essereinformati dei segni e dei sintomi e monitorati attentamente per le reazioni cutanee. Se compaiono segni e sintomi indicativi di queste reazioni, Sertam deve essere sospeso immediatamente e deve essere preso inconsiderazione un trattamento alternativo (come appropriato). Se il paziente ha sviluppato una reazione grave come SJS o TEN con l'uso di Sertam il trattamento con Sertam in questo paziente non deve essere ripreso in nessun momento. Nei pazienti con angioedema ereditario, il tamoxifene puo' indurre o esacerbare i sintomi dell'angioedema.

INTERAZIONI

L'impiego di tamoxifene in pazienti sottoposte a terapia con anticoagulanti tipo dicumarolico puo' aumentare significativamente l'attivita'anticoagulante; e' consigliabile in questo caso uno stretto monitoraggio degli indici di coagulazione. Quando tamoxifene sia somministrato in associazione con farmaci citotossici, si puo' verificare un maggiorrischio di episodi tromboembolici (vedere paragrafo 4.8). L'uso di tamoxifene in associazione con un inibitore dell'aromatasi come terapia adiuvante non ha mostrato un'efficacia migliore rispetto a tamoxifene da solo. La conosciuta e principale via del metabolismo di tamoxifene nell'uomo e' la demetilazione catalizzata da enzimi CYP3A4. E' stato riportato in letteratura che l'interazione farmacocinetica con rifampicina, agente che induce il CYP3A4, comporta una riduzione dei livelli plasmatici di tamoxifene. Non e' nota la rilevanza clinica di questa interazione. In letteratura e' stata riportata l'interazione farmacocinetica con gli inibitori del CYP2D6, mostrando una riduzione del 65-75% dei livelli plasmatici di una delle forme piu' attive del farmaco, ovvero l'endoxifene. In alcuni studi e' stata riportata una riduzione dell'efficacia di tamoxifene somministrato in associazione con alcuni antidepressivi inibitori selettivi del reuptake della serotonina (per esempio paroxetina). Dato che non si puo' escludere una riduzione dell'effetto di tamoxifene, si deve evitare quanto piu' possibile la contestuale somministrazione di potenti inibitori del CYP2D6 (per esempio paroxetina, fluoxetina, chinidina, cinacalcet o bupropione - vedere paragrafi 4.4 e 5.2). L'uso concomitante di mitomicina (anche in piccole dosi) e tamoxifene aumenta il rischio di sindrome uremico emolitica, anemia e trombocitopenia, pertanto deve essere evitato.

EFFETTI INDESIDERATI

Nel trattamento a lungo termine gli effetti collaterali segnalati sono meno frequenti o meno gravi rispetto a quelli osservati con androgeni ed estrogeni impiegati per il trattamento della stessa patologia. Alcuni effetti collaterali sono attribuibili all'azione antiestrogenica del farmaco: vampate di calore, perdite ematiche vaginali, secrezione vaginale, nausea, vomito, prurito vulvare. In alcune pazienti in pre-menopausa tamoxifene sopprime il flusso mestruale. Altri effetti collaterali di tipo generale sono rappresentati da: intolleranza gastro-intestinale, confusione della mente, capogiro, rash cutaneo, cute secca; in qualche caso, ritenzione di fluidi e alopecia. Quando tali effetti collaterali sono gravi, e' possibile controllarli attraverso una semplice riduzione del dosaggio senza influenzare la risposta al trattamento. E' necessario consultare lo specialista per valutare l'opportunita' del proseguimento o della sospensione del trattamento o di eventuali modifiche dello stesso. Sono stati riportati rash cutaneo (incluse raresegnalazioni di eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson, vasculiti cutanee e pemfigoide bolloso) e comunemente reazioni di ipersensibilita', incluso angioedema. Lupus eritematoso cutaneo e' stato osservato molto raramente in pazienti trattate con tamoxifene. Negli stadi iniziali della terapia, in un piccolo numero di pazienti con lesioni ossee si e' sviluppata ipercalcemia. All'inizio della terapia con tamoxifene si possono verificare episodi di recrudescenza sintomatologica della malattia (flare). Tali manifestazioni sono transitorie e spesso associate ad una buona risposta alla terapia. Sono stati segnalati alcuni casi di visione annebbiata, perdita di acuita' visiva, disturbi visivi, tra cui rari casi di alterazioni corneali, cataratta (inclusa formazione di cataratta e operazioni chirurgiche per cataratta) e retinopatia. In pazienti in trattamento con tamoxifene sono stati segnalati casi di neuropatia ottica e di neurite ottica e, in un limitato numero di casi, si e' verificata cecita'. In pazienti in trattamento con tamoxifene sono stati riportati comunemente disturbi sensoriali (inclusi parestesia e disgeusia). Reazione da rievocazione di irradiazione e' stata osservata molto raramente in pazienti trattate con tamoxifene. Sono stati segnalati fibromi uterini, endometriosi ed altre alterazioni endometriali inclusi iperplasia e polipi. In pazienti trattate con tamoxifene si e' osservata piastrinopenia, generalmente limitata a valori quali 80.000-90.000/mm^3, ma a volte anche inferiori. Nel corso di terapia con tamoxifene e' stata segnalata leucopenia talvolta associata ad anemia e/o trombocitopenia. Neutropenia, talvolta grave, e' stata segnalata raramente e casi di agranulocitosi sono stati riportati raramente. Vi e' evidenza di eventi ischemici cerebrovascolari e tromboembolici, inclusi trombosi venosa profonda, trombosi microvascolare ed embolia polmonare, che si manifestano comunemente nel corso della terapia con tamoxifene. Poiche' l'incidenza di tali eventi risulta aumentata in pazienti affetti da patologie maligne, non e' stata stabilita una relazione causale con tamoxifene. Quando tamoxifene e' somministrato in associazione a farmaci citotossici, il rischio di episodi tromboembolici risulta aumentato. Tamoxifene e' stato associato a variazioni dei livelli degli enzimi epatici e in rari casi a un quadro di piu' gravi anormalita' epatiche, in alcuni casi fatali, tra cui fegato steatosico,colestasi ed epatite, insufficienza epatica, cirrosi e danno epatocellulare (compresa necrosi epatica). Raramente e' stato osservato un aumento di volume di cisti ovariche in pazienti trattate con tamoxifene. Nelle donne in trattamento con tamoxifene sono stati raramente osservati polipi della vagina. Comunemente, puo' essere associato all'impiegodi tamoxifene un incremento dei livelli sierici dei trigliceridi in alcuni casi con pancreatite. Altri effetti indesiderati riportati in letteratura sono: vertigini, cefalea, depressione, confusione, stanchezza, crampi muscolari. Molto raramente sono stati riportati casi di polmonite interstiziale. Sono stati riportati anche dolore addominale, aumento del dolore osseo e tumorale, tosse, anoressia e costipazione. In pazienti che ricevono tamoxifene sono stati riportati comunemente crampi alla gamba e mialgia. In associazione al trattamento con tamoxifenee' stata riportata un'incidenza non comune di carcinoma dell'endometrio e rari casi di sarcomi del corpo dell'utero (per lo piu' tumori maligni mulleriani misti). Porfiria cutanea tarda e' stata osservata molto raramente in pazienti trattate con tamoxifene. Fatica e' stata riportata molto comunemente in pazienti trattati con tamoxifene. Dai risultati dello studio clinico NSABP P-1, un vasto studio della durata di 5 anni che ha coinvolto circa 13.000 donne ad alto rischio per insorgenza di cancro del seno che hanno assunto tamoxifene o placebo, e' emersonelle donne trattate con tamoxifene, un aumento dell'incidenza delle seguenti reazioni avverse, rispetto al gruppo di controllo: cancro dell'utero: adenocarcinoma endometriale (tasso di incidenza per 1000 anni/donna pari a 2,20 nel gruppo delle donne trattate contro 0,71 nel gruppo di controllo), sarcoma uterino, incluso il sarcoma misto di tipo mulleriano (tasso di incidenza per 1000 anni/donna pari a 0,17 nel gruppo delle donne trattate contro 0,00 nel gruppo di controllo), stroke (tasso di incidenza per 1000 anni/donna pari a 1,43 nel gruppo delle donne trattate contro 1,00 nel gruppo di controllo), embolia polmonare (tasso di incidenza per 1000 anni/donna pari a 0,75 nel gruppo delle donne trattate contro 0,25 nel gruppo di controllo). Alcuni dei casi di tumori maligni uterini, di ictus e di embolia polmonare hanno avuto esito fatale. Nello stesso studio e' stato rilevato anche un aumento dell'incidenza di trombosi venosa profonda, formazione di cataratta, operazioni chirurgiche per cataratta. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza: tamoxifene e' controindicato in gravidanza. Sebbene non sia stata stabilita alcuna relazione causale con il farmaco, sono statisegnalati pochi casi di aborti spontanei, anomalie congenite e morti fetali in pazienti che avevano assunto tamoxifene. Negli studi di tossicita' sul ciclo riproduttivo nel ratto, coniglio e scimmia, tamoxifene non ha mostrato potenziale teratogeno. Nei modelli sperimentali di sviluppo del tratto riproduttivo fetale del roditore, tamoxifene e' stato associato a modificazioni simili a quelle causate da estradiolo, etinilestradiolo, clomifene e dietilstilbestrolo (DES). Sebbene la rilevanza clinica di tali modificazioni non sia nota, alcune di queste, specialmente l'adenosi vaginale, sono simili a quelle osservate nelle donne giovani che, nella vita intrauterina avevano subito l'esposizione aDES e che presentano un rischio di 1:1000 di sviluppare un carcinoma a cellule chiare della vagina o della cervice. Solo un piccolo numero di pazienti e' stato esposto a tamoxifene in corso di gravidanza. Non e' stato riportato che tale esposizione abbia causato una successiva adenosi vaginale o carcinoma a cellule chiare della vagina o della cervice nelle donne giovani che avevano subito l'esposizione a tamoxifene nella vita intrauterina. Le pazienti devono essere informate della necessita' di evitare una gravidanza durante il trattamento con tamoxifene e, se sessualmente attive, devono usare contraccettivi di barriera oaltri metodi contraccettivi non ormonali. Le pazienti in premenopausa, prima di iniziare il trattamento, devono essere sottoposte ad attenti controlli per escludere la possibilita' di una gravidanza in atto. Le pazienti devono essere informate dei rischi potenziali per il feto qualora si instaurasse una gravidanza durante il trattamento con tamoxifene o nei due mesi successivi all'interruzione della terapia. Allattamento: l'impiego di tamoxifene durante l'allattamento non e' consigliato in quanto dati limitati suggeriscono che Sertam e i suoi metabolitiattivi siano escreti e si accumulino nel tempo nel latte materno. La decisione di interrompere l'allattamento o la terapia con Sertam deve tenere conto dell'importanza del medicinale per la madre.

Codice: 034425049
Codice EAN:

Codice ATC: L02BA01
  • Farmaci antineoplastici ed immunomodulatori
  • Terapia endocrina
  • Antagonisti ormonali e sostanze correlate
  • Antiestrogeni
  • Tamoxifene
Temperatura di conservazione: inferiore a +30 gradi, conservare il prodotto nella confezione originale
Forma farmaceutica: COMPRESSE
Scadenza: 36 MESI
Confezionamento: BLISTER OPACO

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