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TICLOPIDINA ALTER 30 COMPRESSE 250MG Produttore: LABORATORI ALTER SRL

  • FARMACO MUTUABILE
  • RICETTA MEDICA NON RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

TICLOPIDINA ALTER 250 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Antitrombotici, antiaggreganti piastrinici.

PRINCIPI ATTIVI

Ticlopidina cloridrato 250 mg.

ECCIPIENTI

Lattosio, idrossipropilcellulosa, cellulosa microcristallina, talco, magnesio stearato, sodio croscaramellose, polietilenglicole 6000, titanio biossido.

INDICAZIONI

Prevenzione secondaria di eventi ischemici occlusivi cerebro e cardiovascolari in pazienti a rischio trombotico. In pazienti con pregresso infarto miocardico e con pregressi attacchi ischemici transitori l'usodella ticlopidina dovrebbe essere riservato a quei pazienti che non tollerano l'acido acetilsalicilico (ASA) o nei quali l'ASA e' risultatoinefficace. La ticlopidina e' inoltre indicata: nella prevenzione della riocclusione dei by-pass aorto-coronarici, nella circolazione extra-corporea, nella emodialisi e nella trombosi della vena centrale dellaretina. Usare il prodotto solo nei casi relativi alla patologia sopraindicata eseguendo i controlli e rispettando attentamente le controindicazioni.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Il farmaco e' controindicato nei soggetti che presentino od abbiano presentato leucopenia, piastrinopenia od agranulocitosi. Diatesi emorragiche ed emopatie che comportano un allungamento del tempo di sanguinamento. Lesioni organiche suscettibili di sanguinamento. Accidenti vascolari cerebrali emorragici in fase acuta. Epatopatie gravi. In qualche caso e' stata segnalata la comparsa di leucopenia od agranulocitosi, talvolta anche ad esito irreversibile; pertanto il farmaco deve essere impiegato solo nei casi in cui esso e' insostituibile. Va categoricamente escluso l'impiego della ticlopidina nella prevenzione primaria nei soggetti clinicamente sani. Deve essere evitata l'associazione con altri farmaci potenzialmente mielotossici. Gravidanza e allattamento.

POSOLOGIA

Per la terapia a lungo termine 1 o 2 compresse al giorno, da assumersi durante i pasti. L'uso nei bambini e negli adolescenti non e' raccomandato a causa della mancanza di esperienza negli studi clinici.

CONSERVAZIONE

Non sono necessarie particolari precauzioni per la conservazione.

AVVERTENZE

Si possono osservare eventi avversi, qualche volta gravi, di natura ematologica ed emorragica. Agranulocitosi, pancitopenia e rari casi di leucemia sono stati segnalati nell'esperienza post-marketing. Talvoltasono state osservate conseguenze fatali in seguito ad eventi avversi di natura ematologica ed emorragica. Tali eventi gravi possono essere associati con: controllo inadeguato, diagnosi tardiva e misure terapeutiche non appropriate per gli eventi avversi; somministrazione concomitante di anticoagulanti o di sostanze antiaggreganti piastriniche comel'aspirina e farmaci antiinfiammatori non steroidei. Comunque nel caso di impianto di stent la ticlopidina deve venire associata all'aspirina (100-325 mg al giorno) per circa un mese dopo l'impianto. E' indispensabile attenersi scrupolosamente alle indicazioni, precauzioni e controindicazioni della ticlopidina. E' necessario eseguire un esame emocromocitometrico completo all'inizio del trattamento e quindi ogni 2 settimane per i primi 3 mesi di terapia ed entro 15 giorni dalla eventuale interruzione di ticlopidina, se tale interruzione si verifica entroi primi 3 mesi di terapia. Quando il numero di neutrofili scende sotto i 1500/mm^3 il valore deve essere confermato. Se la presenza di neutropenia o trombocitopenia e' confermata, e' necessario interrompere iltrattamento. Si raccomanda che i pazienti che sospendono la ticlopidina per qualsiasi motivo entro i primi 90 giorni si sottopongano ad un ulteriore esame emocromocitometrico completo, comprendente la conta differenziale leucocitaria, dopo due settimane dall'interruzione della terapia. Occorre monitorare i parametri emocromocitometrici fino al ritorno nella norma. Occorre che il paziente sia istruito su segni e sintomi possibilmente correlati alla neutropenia, alla trombocitopenia e/oa disturbi dell'emostasi o alla porpora trombotica trombocitopenica (TPP). Sospendere il medicamento in caso di comparsa di uno dei precedenti segni o sintomi. Casi di neutropenia, anche grave e agranulocitosisi sono osservati per lo piu' nei primi tre mesi di trattamento. In questi casi il midollo osseo mostrava tipicamente una diminuzione dei precursori mieloidi. Casi di epatite sono stati segnalati durante i primi mesi di trattamento, alla sospensione del quale il decorso e' statogeneralmente favorevole. Il paziente deve essere informato sui sintomi dell' epatite. La diagnosi clinica di porpora trombotica trombocitopenica (TTP), rara e potenzialmente fatale, e' caratterizzata dalla presenza di trombocitopenia, anemia emolitica, sintomi neurologici similia quelli di un attacco ischemico transitorio (TIA) o di un ictus, disturbi renali e febbre. L'insorgenza puo' essere improvvisa. Per migliorare la prognosi si suggerisce il trattamento con plasmaferesi. Poiche' la somministrazione di piastrine puo' portare ad un rischio maggioredi trombosi, se possibile deve essere evitata. Impiegare con cautela la ticlopidina nel paziente che ha un aumentato rischio emorragico. Non somministrare il farmaco in associazione con eparine, anticoagulantiorali e farmaci antiaggreganti piastrinici; comunque nei casi eccezionali di trattamenti concomitanti, e' necessario effettuare uno strettocontrollo clinico e di laboratorio. In caso di piccoli interventi chirurgici, un sanguinamento prolungato deve essere previsto. Prima di unintervento chirurgico di elezione si deve, quando possibile, sospendere il trattamento almeno 10 giorni prima in considerazione del rischioemorragico indotto dal farmaco: dopo la sospensione della terapia e' consigliabile valutare l'eventuale persistenza dell'effetto sull'emostasi prima di procedere all'intervento. In caso di intervento chirurgico d'emergenza si possono impiegare 3 metodiche come tali o in associazione per limitare il rischio emorragico e il prolungamento del tempo di emorragia: somministrazione di 0,5-1 mg/kg di metilprednisolone e.v.eventualmente ripetuta; desmopressina alla posologia di 0,2-0,4 mg/kg; trasfusioni piastriniche. Il farmaco va impiegato con cautela nei pazienti con disturbi della funzione epatica, in caso di disfunzione epatica sospetta, i test di funzionalita' epatica devono essere effettuati, soprattutto nei primi mesi di trattamento, e in caso di insorgenza di epatite o ittero si deve interrompere il trattamento e condurre i test di funzionalita' epatica. I livelli sierici di HDL-C, LDL-C, VLDL-C e trigliceridi possono aumentare dall'8 al 10% dopo 1-4 mesi di trattamento. Continuando la terapia non si osserva nessun altro aumento. Irapporti delle subfrazioni lipoproteiche rimangono immodificati. I dati degli studi clinici hanno dimostrato che l'effetto non dipende dall'eta', sesso, consumo di alcol o diabete, e non ha nessuna influenza sul rischio cardiovascolare. In studi clinici controllati nessun eventoinatteso e' stato riscontrato in pazienti con lieve insufficienza renale, e non vi e' alcuna esperienza di aggiustamento del dosaggio nei pazienti con gradi maggiori di insufficienza renale. Per pazienti con insufficienza renale, puo' essere necessario ridurre il dosaggio di ticlopidina o interromperlo del tutto in caso di insorgenza di problemi emorragici o ematopoietici. Sono stati segnalati casi di diarrea generalmente lieve e transitoria. Questi disturbi di solito si risolvono entro 1-2 settimane senza interrompere il trattamento. Sono stati osservati in generale rash cutanei nei primi tre mesi di trattamento, con un tempo medio di insorgenza di 11 giorni. Se il trattamento viene interrotto i sintomi scompaiono entro pochi giorni. Controllare accuratamente tutti i pazienti per verificare l'insorgenza di eventuali segni clinici e sintomi collegati alle reazioni avverse al farmaco specialmente durante i primi 3 mesi di terapia.

INTERAZIONI

FANS: aumento del rischio emorragico. Se tali farmaci sono necessari,procedere ad un attento monitoraggio clinico. Farmaci antiaggreganti piastrinici: aumento del rischio emorragico. Se tali farmaci sono necessari, procedere ad un attento monitoraggio clinico. Derivati salicilici: aumento del rischio emorragico. Se tali farmaci sono necessari, procedere ad un attento monitoraggio clinico. Anticoagulanti orali: aumento del rischio emorragico. Se tali farmaci sono necessari, procedere ad un attento monitoraggio clinico e biologico (INR). Eparine: aumentodel rischio emorragico. Se tali farmaci sono necessari, procedere ad un attento monitoraggio clinico e biologico (APTT). Deve essere evitata l'associazione con altri farmaci potenzialmente mielotossici. Teofillina: aumento dei livelli di teofillina nel plasma con rischio di sovradosaggio. Effettuare un monitoraggio clinico e se necessario dosare ilivelli plasmatici di teofillina. Aggiustare il dosaggio della teofillina durante e dopo il trattamento con ticlopidina. La co-somministrazione di ticlopidina e digossina induce una leggera riduzione dei livelli plasmatici di digossina: tale riduzione non dovrebbe influire sull'efficacia terapeutica della digossina. Gli effetti inibitori della ticlopidina sull'aggregazione piastrinica non vengono influenzati dalla somministrazione cronica di fenobarbital. La ticlopidina non modifica il legame proteico plasmatico della fenitoina. Esistono rare segnalazioni di aumento dei livelli della fenitoina e della sua tossicita', quando la ticlopidina e' prescritta in associazione. Particolare attenzione deve essere rivolta alla co-somministrazione di questo farmaco con ticlopidina e puo' essere utile rimonitorare le concentrazioni ematichedi fenitoina. La ticlopidina e' stata somministrata in associazione con betabloccanti, calcio antagonisti e diuretici: non sono state riportate interazioni avverse clinicamente significative. Gli studi in vitro dimostrano che la ticlopidina si lega in modo reversibile alle proteine plasmatiche ma che non interagisce con il legame proteico del propanololo, farmaco base, anche esso altamente legato alle proteine. L'emivita biologica dell'antipirina che viene metabolizzata attraverso il sistema del citocromo P 450 e' aumentata nel caso di co-somministrazione di ticlopidina. Questo e' atteso anche per le sostanze con simile metabolismo epatico. Soprattutto per le sostanze conuno stretto indice terapeutico, e' necessario un aggiustamento della dose all'inizio e dopo la sospensione della somministrazione concomitante. La co-somministrazione di ticlopidina e antiacidi porta ad un livello di ticlopidina plasmatica inferiore del 20-30%. La terapia cronica con cimetidina aumenta significativamente i livelli plasmatici di ticlopidina. In casi molto rari e' stata riportata la riduzione dei livelli ematici di ciclosporina, per cui in caso di contemporanea somministrazione occorre controllare la concentrazione ematica di ciclosporina.

EFFETTI INDESIDERATI

Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune (>= 1/100, < 1/10): neutropenia, anche grave, agranulocitosi; non comune (>= 1/1000, < 1/100): casi di isolata trombocitopenia, in casi eccezionali accompagnata da anemia emolitica, sepsi e shock settico possono essere complicazionifatali dell'agranulocitosi; raro (>= 1/10000, < 1/1000): pancitopenia, aplasia midollare, porpora trombotica trombocitopenica, leucemia e trombocitosi. Disturbi del sistema immunitario. Molto raro (< 1/10000):reazioni immunologiche con diversa manifestazione, per esempio reazioni allergiche, eosinofilia, anafilassi, edema di Quincke, artralgia, vasculite, sindrome lupoide, pneumopatia allergica, nefropatia da ipersensibilita' a volte con conseguente insufficienza renale. Patologie del sistema nervoso. Comune: mal di testa, capogiri; non comune: disturbi sensoriali (neuropatia periferica); raro: tinnito. Patologie vascolari. Non comune: complicanze emorragiche che possono essere gravi e a volte con conseguenze fatali; raro: emorragie intracerebrali. Patologiegastrointestinali. Comune: diarrea e nausea; non comune: ulcera gastroduodenale; molto raro: grave diarrea con colite (se l'effetto e' grave e persistente la terapia va interrotta). Patologie epatobiliari. Comune: aumento degli enzimi epatici, aumento (isolato o meno) della fosfatasi alcalina e delle transaminasi (aumento di piu' di due volte oltre i limiti superiori di normalita'); non comune: aumento della bilirubina; raro: epatite (citolitica e/o colestatica) e ittero colestatico; molto raro: casi di epatite ad esito fatale e di epatite fulminante. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: rash cutanei, per lo piu' maculopapulosi o orticarioidi, spesso accompagnati da prurito (questi rash cutanei possono essere generalizzati); non comune: dermatite esfoliativa; molto raro: eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnsons e sindrome di Lyell. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto raro: febbre. Esami diagnostici. Comune: aumento della colesterolemia e trigliceridemia.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

La sicurezza della ticlopidina nelle donne in gravidanza non e' statastabilita. La ticlopidina non deve essere usata durante la gravidanzase non assolutamente necessario. La sicurezza della ticlopidina nelledonne che allattano non e' stabilita. La ticlopidina non deve essere usata durante l'allattamento se non assolutamente necessario.

Codice: 035008010
Codice EAN:

Codice ATC: B01AC05
  • Sangue ed organi emopoietici
  • Antitrombotici
  • Antiaggreganti piastrinici, esclusa l'eparina
  • Ticlopidina
Temperatura di conservazione: nessuna particolare condizione di conservazione
Forma farmaceutica: COMPRESSE RIVESTITE
Scadenza: 36 MESI
Confezionamento: BLISTER

COMPRESSE RIVESTITE

36 MESI

BLISTER