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TICLOPIDINA AUR 30 COMPRESSE RIV250MG Produttore: AUROBINDO PHARMA ITALIA SRL

  • FARMACO MUTUABILE
  • RICETTA MEDICA NON RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

TICLODIPINA AUROBINDO 250 MG COMPRESSE RIVESTITE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Antitrombotici, antiaggreganti piastrinici.

PRINCIPI ATTIVI

Ogni compressa rivestita contiene: ticlopidina cloridrato 250 mg.

ECCIPIENTI

Eccipienti: cellulosa microcristallina 73 mg, polivinilpirrolidone K30 15 mg, silice precipitata 1 mg, amido di mais 20 mg, lattosio anidro65 mg, magnesio stearato 6 mg, idrossipropilmetilcellulosa 3,15 mg, titanio diossido 1,25 mg, polietilenglicole 6000 0,60 mg.

INDICAZIONI

La ticlopidina e' indicata nella prevenzione secondaria di eventi ischemici occlusivi cerebro e cardiovascolari in pazienti a rischio trombotico. In pazienti con pregresso infarto miocardico e con pregressi attacchi ischemici transitori l'uso della ticlopidina dovrebbe essere riservato a quei pazienti che non tollerano l'acido acetilsalicilico (ASA) o nei quali l'ASA e' risultato inefficace. La ticlopidina e' inoltre indicata: nella prevenzione della riocclusione dei by-pass aorto-coronarici, nella circolazione extra-corporea, nella emodialisi e nella trombosi della vena centrale della retina. Usare il prodotto solo nei casi relativi alla patologia sopra indicata eseguendo i controlli indicati e rispettando attentamente le controindicazioni.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' verso la ticlopidina o verso gli eccipienti. Gravidanza e allattamento. Soggetti che presentino od abbiano presentato leucopenia, piastrinopenia od agranulocitosi. Diatesi emorragiche (pregresse o in atto) ed emopatie che comportano un allungamento del tempo di sanguinamento. Lesioni organiche suscettibili di sanguinamento. Accidenti vascolari cerebrali emorragici in fase acuta. Epatopatie gravi. Inqualche caso e' stata segnalata la comparsa di leucopenia od agranulocitosi, talvolta anche ad esito irreversibile; pertanto il farmaco deve essere impiegato solo nei casi in cui esso e' insostituibile. Va categoricamente escluso l'impiego della ticlopidina nella prevenzione primaria nei soggetti clinicamente sani. Deve essere evitata l'associazione con altri farmaci potenzialmente mielotossici.

POSOLOGIA

La posologia consigliata per la terapia a lungo termine e' di 1 o 2 compresse al giorno, da assumersi durante i pasti. L'uso nei bambini e negli adolescenti non e' raccomandato a causa della mancanza di esperienza.

CONSERVAZIONE

Nessuna particolare.

AVVERTENZE

Agranulocitosi, pancitopenia e rari casi di leucemia sono stati segnalati nell'esperienza post -marketing. Talvolta sono state osservate conseguenze fatali in seguito ad eventi avversi di natura ematologica edemorragica. Tali eventi possono essere associati con: controllo inadeguato, diagnosi tardiva e misure non appropriate per gli eventi avversi; somministrazione concomitante di anticoagulanti o di antiaggregantipiastrinici, come l'aspirina ed i farmaci antinfiammatori non steroidei. Comunque nel caso di impianto di stent la ticlopidina deve venire associata all'aspirina (100-325 mg al giorno) per circa un mese dopo l'impianto. E' necessario eseguire un esame emocromocitometrico completo, comprendente conta differenziale leucocitaria e conta piastrinica, all'inizio del trattamento e quindi ogni 2 settimane per i primi 3 mesi di terapia ed entro 15 giorni dalla eventuale interruzione di ticlopidina, se tale interruzione si verifica entro i primi 3 mesi di terapia. Quando il numero di neutrofili scende sotto i 1500/mm^3 il valore deve essere confermato. Se la presenza di neutropenia o trombocitopeniae' confermata: interrompere il trattamento. Si raccomanda che i pazienti che sospendono la ticlopidina entro i primi 90 giorni si sottopongano ad un ulteriore esame emocromocitometrico completo dopo due settimane dall'interruzione della terapia. Occorre monitorare i parametri emocromocitometrici fino al ritorno nella norma. Occorre che il pazientesia istruito su segni e sintomi possibilmente correlati alla neutropenia, alla trombocitopenia e/o a disturbi dell'emostasi o alla porpora trombotica trombocitopenica (TPP). Sospendere il medicamento in caso di comparsa di uno dei precedenti segni o sintomi. La decisione di riprendere il trattamento va presa solo tenendo conto dei reperti clinici e di laboratorio. Casi di neutropenia, anche grave e agranulocitosi sisono osservati per lo piu' nei primi tre mesi di trattamento. In questi casi il midollo osseo mostrava tipicamente una diminuzione dei precursori mieloidi. Casi di epatite sono stati segnalati durante i primi mesi di trattamento, alla sospensione del quale il decorso e' stato generalmente favorevole. Il paziente deve essere informato sui sintomi dell' epatite. La diagnosi di porpora trombotica trombocitopenica (TTP), rara e potenzialmente fatale, e' caratterizzata dalla presenza di trombocitopenia, anemia emolitica, sintomi neurologici simili a quelli di un attacco ischemico transitorio (TIA) o di un ictus, disturbi renali e febbre. L'insorgenza puo' essere improvvisa. Per migliorare la prognosi si suggerisce il trattamento con plasmaferesi. Poiche' la somministrazione di piastrine puo' portare ad un rischio maggiore di trombosi, se possibile deve essere evitata. Impiegare con cautela la ticlopidina nel paziente che ha un aumentato rischio emorragico. Poiche' la ticlopidina induce un allungamento del tempo di sanguinamento, la sua associazione con antinfiammatori non steroidei, con anticoagulanti, con altri antiaggreganti piastrinici deve essere evitata; comunque, nei casi eccezionali di trattamenti concomitanti, e' necessario effettuare uno stretto controllo clinico e di laboratorio. In caso di piccoli interventi chirurgici occorre informare del trattamento in corso. Prima diun intervento chirurgico di elezione si deve, quando possibile, sospendere il trattamento almeno 10 giorni prima: dopo la sospensione dellaterapia e' consigliabile valutare l'eventuale persistenza dell'effetto sull'emostasi prima di procedere all'intervento. Prima di un intervento chirurgico di elezione sospendere il trattamento per una settimanain considerazione del rischio emorragico indotto dal farmaco: dopo lasospensione della terapia e' consigliabile valutare l'eventuale persistenza dell'effetto sull'emostasi prima di procedere all'intervento. In caso di intervento chirurgico di emergenza, si possono impiegare 3 metodiche come tali o in associazione per limitare il rischio emorragico ed il prolungamento del tempo di sanguinamento: somministrazione di 0,5-1 mg/Kg di metilprednisolone e.v., eventualmente ripetuta; desmopressina 0,2-0,4 mcg/Kg; trasfusioni piastriniche. In caso di estrazionedentaria, informare del trattamento in corso. Qualora durante il trattamento insorgano faringite, ulcerazioni della mucosa buccale, angina,febbre, sanguinamenti od ematomi, deve essere immediatamente sospesa l'assunzione del farmaco; l'eventuale ripresa della terapia e' subordinata all'esito di un controllo urgente della crasi ematica e alla valutazione clinica. Il medicinale va impiegato con cautela nei pazienti con disturbi della funzione epatica e, in caso di disfunzione epatica sospetta, i test di funzionalita' epatica devono essere effettuati; in caso di insorgenza di epatite o ittero, si deve interrompere il trattamento e condurre i test di funzionalita' epatica. I livelli sierici diHDL-C, LDL-C, VLDL-C e trigliceridi possono aumentare dopo 1-4 mesi di trattamento. Continuando la terapia non si osserva nessun altro aumento. I rapporti delle subfrazioni lipoproteiche rimangono immodificati. L'effetto non dipende dall'eta', sesso, consumo di alcol o diabete, e non ha nessuna influenza sul rischio cardiovascolare. In studi clinici controllati nessun evento inatteso e' stato riscontrato in pazienticon lieve insufficienza renale, e non vi e' alcuna esperienza di aggiustamento del dosaggio nei pazienti con gradi maggiori di insufficienza renale. Tuttavia, per pazienti con insufficienza renale, puo' esserenecessario ridurre il dosaggio di ticlopidina o interromperlo del tutto in caso di insorgenza di problemi emorragici o ematopoietici. Sono stati segnalati casi di diarrea generalmente lieve e transitoria. Sonostati osservati in generale rash cutanei nei primi tre mesi di trattamento, con un tempo medio di insorgenza di 11 giorni. Se il trattamento viene interrotto i sintomi scompaiono entro pochi giorni. Controllare accuratamente tutti i pazienti per verificare l'insorgenza di eventuali segni clinici e sintomi collegati alle reazioni avverse al farmacospecialmente durante i primi 3 mesi di terapia.

INTERAZIONI

>>Associazioni con farmaci che aumentano il rischio emorragico. FANS:aumento del rischio emorragico. Se tali farmaci sono necessari, procedere ad un attento monitoraggio clinico. Farmaci antiaggreganti piastrinici: aumento del rischio emorragico. Se tali farmaci sono necessari,procedere ad un attento monitoraggio clinico. Derivati salicilici: aumento del rischio emorragico. Se tali farmaci sono necessari, procedere ad un attento monitoraggio clinico. Anticoagulanti orali: aumento del rischio emorragico. Se tali farmaci sono necessari, procedere ad un attento monitoraggio clinico e biologico (INR). Eparine: aumento del rischio emorragico. Se tali farmaci sono necessari, procedere ad un attento monitoraggio clinico e biologico (APTT). Deve essere evitata l'associazione con altri farmaci potenzialmente mielotossici. >>Associazioni che richiedono speciali precauzioni. La somministrazione di ticlopidina dopo antiacidi porta ad una diminuzione dei livelli plasmatici diticlopidina. La somministrazione cronica di cimetidina riduce la clearance di una singola dose di ticlopidina. Teofillina: aumento dei livelli di teofillina nel plasma, con rischio di sovradosaggio. Effettuareun monitoraggio clinico e, se necessario, dosare i livelli plasmaticidi teofillina. Aggiustare il dosaggio della teofillina durante e dopoil trattamento con ticlopidina. La co-somministrazione di ticlopidinae digossina induce una lieve riduzione dei livelli plasmatici di digossina: tale riduzione non dovrebbe influire sull'efficacia terapeuticadella digossina. Gli effetti della ticlopidina sulla aggregazione piastrinica non vengono influenzati dalla somministrazione cronica di fenobarbital. La ticlopidina non modifica il legame proteico plasmatico della fenitoina. Non esistono studi sulla interazione della ticlopidinae dei suoi metaboliti sul legame proteico. Esistono, invece, rare segnalazioni di aumenti dei livelli della fenitoina e della sua tossicita', quando la ticlopidina e' prescritta in associazione. Particolare attenzione deve essere rivolta alla contemporanea somministrazione di questo farmaco con la ticlopidina e puo' essere utile monitorare le concentrazioni ematiche di fenitoina. >>Altre terapie concomitanti. La ticlopidina e' stata somministrata in associazione a betabloccanti, calcio antagonisti e diuretici: non sono state riportate interazioni avverse clinicamente significative. La ticlopidina si lega in modo reversibile alle proteine plasmatiche, ma che non interagisce con il legame proteico del propranololo, farmaco base, anch'esso altamente legato alle proteine plasmatiche. L'emivita biologica dell'antipirina che viene metabolizzata attraverso il sistema del citocromo P 450 e' aumentata del25% nel caso di somministrazione concomitante di ticlopidina. Questo e' atteso anche per le sostanze con simile metabolismo epatico. Soprattutto per le sostanze conuno stretto indice terapeutico, e' necessarioun aggiustamento della dose all'inizio e dopo la sospensione della somministrazione concomitante. La somministrazione concomitante di ticlopidina e antiacidi porta ad un livello di ticlopidina plasmatica inferiore del 20-30%. La terapia cronica con cimetidina aumenta significativamente i livelli plasmatici di ticlopidina. In casi molto rari e' stata riportata la riduzione dei livelli ematici di ciclosporina: controllare le concentrazioni ematiche di ciclosporina. E' raccomandabile somministrare Ticlopidina con il cibo per aumentare la tollerabilita' delmedicinale a livello gastrico.

EFFETTI INDESIDERATI

Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune: neutropenia (anche grave), agranulocitosi; non comune: casi di isolata trombocitopenia (in casi eccezionali accompagnata da anemia emolitica), sepsi e shock settico possono essere complicazioni fatali dell'agranulocitosi; raro: pancitopenia, aplasia midollare, porpora trombotica trombocitopenica, leucemia e trombocitosi. Disturbi del sistema immunitario. Molto raro: reazioni immunologiche con diversa manifestazione a volte con conseguente insufficienza renale. Patologie del sistema nervoso. Comune: mal di testa, capogiri; non comune: disturbi sensoriali (neuropatia periferica); raro: tinnito. Patologie vascolari. Non comune: complicanze emorragiche, soprattutto lividi o ecchimosi ed epistassi, ematuria o emorragia congiuntivale, emorragie peri e postoperatorie che possono essere gravi e a volte con conseguenze fatali; raro: emorragie intracerebrali.Patologie gastrointestinali. Comune: diarrea e nausea; non comune: ulcera gastroduodenale; molto raro: grave diarrea con colite (compresa lacolite linfocitica). Se l'effetto e' grave e persistente la terapia va interrotta. Patologie epatobiliari. Comune: aumento degli enzimi epatici, aumento (isolato o meno) della fosfatasi alcalina e delle transaminasi (aumento di piu' di due volte oltre i limiti superiori di normalita'); non comune: aumento della bilirubina; raro: epatite (citolitica e/o colestatica) e ittero colestatico; molto raro: casi di epatite ad esito fatale e di epatite fulminante. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: rash cutanei, per lo piu' maculopapulosi o orticarioidi, spesso accompagnati da prurito. Questi rash cutanei possono essere generalizzati; non comune: dermatite esfoliativa; molto raro: eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnsons e sindrome di Lyell. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto raro: febbre. Esami diagnostici. Comune: aumento della colesterolemia e trigliceridemia.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

La sicurezza della ticlopidina nelle donne in gravidanza non e' statastabilita. La ticlopidina non deve essere usata durante la gravidanzase non assolutamente necessario. La sicurezza della ticlopidina nelledonne che allattano non e' stabilita. La ticlopidina non deve essere usata durante l'allattamento se non assolutamente necessario.

Codice: 035095013
Codice EAN:

Codice ATC: B01AC05
  • Sangue ed organi emopoietici
  • Antitrombotici
  • Antiaggreganti piastrinici, esclusa l'eparina
  • Ticlopidina
Temperatura di conservazione: nessuna particolare condizione di conservazione
Forma farmaceutica: COMPRESSE RIVESTITE
Scadenza: 36 MESI
Confezionamento: BLISTER

COMPRESSE RIVESTITE

36 MESI

BLISTER