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ZIGABAL 50CPR 600MG Produttore: TECNIGEN SRL

  • FARMACO MUTUABILE
  • RICETTA MEDICA RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

ZIGABAL 600 MG COMPRESSE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Antiepilettici.

PRINCIPI ATTIVI

Ogni compressa contiene 600 mg di oxcarbazepina. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Cellulosa microcristallina. Ipromellosa. Croscarmellosa sodica. Magnesio stearato. Diossido di silicio colloidale. Ferro ossido giallo (E 172). Ferro ossido rosso (E 172).

INDICAZIONI

Zigabal e' indicato per il trattamento di crisi parziali con o senza generalizzazione secondaria in crisi tonico-cloniche. L'uso di Zigabale' indicato in monoterapia o terapia aggiuntiva negli adulti e nei bambini dai 6 anni di eta' e oltre.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' al principio attivo, alla eslicarbazepina o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

POSOLOGIA

Posologia: in monoterapia e in terapia aggiuntiva, il trattamento conZigabal e' iniziato con una dose clinicamente efficace, somministratain due dosi separate. La dose puo' essere aumentata sulla base della risposta clinica del paziente. Quando altri medicinali antiepilettici sono sostituiti dalla oxcarbazepina, la dose del(i) farmaco(i) antiepilettico(i) concomitante(i) deve essere ridotta gradualmente all'iniziodella terapia con oxcarbazepina. Nella terapia aggiuntiva, quando la dose del farmaco antiepilettico concomitante somministrato al pazientee' aumentata, puo' essere necessario ridurre la dose del(i) farmaco(i) antiepilettico(i) concomitante(i) e/o incrementare la dose di oxcarbazepina piu' lentamente (vedere paragrafo 4.5). Monitoraggio terapeutico dei farmaci L'effetto terapeutico dell'oxcarbazepina viene esercitato principalmente attraverso il metabolita attivo 10-monoidrossi derivato (MHD) dell'oxcarbazepina (vedere paragrafo 5). Il monitoraggio deilivelli plasmatici di oxcarbazepina o MHD non e' garantito di routine. Tuttavia, puo' essere utile in situazioni in cui e' prevedibile un'alterazione della clearance dell'MHD (vedere paragrafo 4.4). In tali situazioni, la dose di Zigabal puo' essere aggiustata (sulla base dei livelli plasmatici misurati 2-4 ore dopo la dose) per mantenere i livelli plasmatici massimi di MHD <35 mg / L. Adulti. Monoterapia: dose iniziale consigliata Il trattamento con l'oxcarbazepina deve iniziare con una dose di 600 mg/die (8-10 mg/kg/die) suddivisa in due somministrazioni. Dose di mantenimento: se clinicamente indicato, la dose puo' essere aumentata con incrementi massimi di 600 mg/die a intervalli approssimativamente settimanali, a partire dalla dose iniziale, fino a raggiungere la risposta clinica desiderata. Gli effetti terapeutici sono osservati a dosi comprese tra 600 mg/die e 2400 mg/die. Studi controllatiin monoterapia in pazienti che non erano al momento in trattamento con medicinali antiepilettici hanno mostrato che 1200 mg/die e' la dose efficace; tuttavia una dose di 2400 mg/die si e' dimostrata efficace nei pazienti piu' refrattari passati da altri medicinali antiepiletticialla monoterapia con oxcarbazepina. Dose massima consigliata: in un ambiente ospedaliero controllato, sono stati effettuati incrementi della dose fino a 2400 mg/die nell'arco di 48 ore. Terapia aggiuntiva Doseiniziale consigliata: il trattamento con l'oxcarbazepina deve essere iniziato con una dose di 600 mg/die (8-10 mg/kg/die) somministrata in due dosi separate. Dose di mantenimento: se clinicamente indicato, la dose puo' essere aumentata con incrementi massimi di 600 mg/die, ad intervalli approssimativamente settimanali, a partire dalla dose iniziale,fino a raggiungere la risposta clinica desiderata. Gli effetti terapeutici sono osservati a dosi comprese tra 600 mg/die e 2400 mg/die. Dose massima consigliata: in uno studio controllato in terapia aggiuntiva, dosi da 600 a 2400 mg/die hanno mostrato di essere efficaci sebbenemolti pazienti non siano risultati in grado di tollerare la dose di 2400 mg/die senza una riduzione della dose del medicinale antiepilettico concomitante, principalmente a causa di eventi avversi a carico del SNC. Dosi superiori a 2400 mg/die non sono state studiate in maniera sistematica negli studi clinici. Anziani (65 anni e oltre): non sono necessarie raccomandazioni particolari sulla dose nei pazienti anziani perche' le dosi terapeutiche sono adeguate individualmente. Si raccomandano adeguamenti del dosaggio nei pazienti anziani con compromissione renale (clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min, vedere le informazioni di seguito sul dosaggio in caso di compromissione renale). E' richiesto un attento monitoraggio dei livelli di sodio nei pazientia rischio di iponatriemia (vedere paragrafo 4.4). Pazienti con compromissione epatica: non e' richiesto alcun aggiustamento posologico per i pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata. L'uso dell'oxcarbazepina non e' stato studiato in pazienti con compromissione epatica grave, pertanto si raccomanda cautela quando si somministra a pazienti gravemente compromessi (vedere paragrafo 5.2). Pazienti con compromissione renale: nei pazienti con funzione renale compromessa (clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min) la terapia con oxcarbazepina deve essere iniziata con meta' della dose iniziale abituale (300 mg/die) e aumentata ad intervalli almeno settimanali, fino a raggiungere la risposta clinica desiderata (vedere paragrafo 5.2). L'aumento della dose in pazienti con compromissione renale puo' richiedere una piu'attenta osservazione. Popolazione pediatrica Dose iniziale consigliata: in monoterapia o in terapia aggiuntiva, il trattamento con oxcarbazepina deve iniziare con una dose di 8-10 mg/kg/die suddivisa in due somministrazioni. Dose di mantenimento: nella terapia aggiuntiva, gli effetti terapeutici sono stati osservati alla dose di mantenimento mediadi 30 mg/kg/die, approssimativamente. Dose massima consigliata: se clinicamente indicato, la dose puo' essere aumentata con incrementi massimi di 10 mg/kg/die, a intervalli approssimativamente settimanali, a partire dalla dose iniziale fino alla dose massima di 46 mg/kg/die per raggiungere la risposta clinica desiderata (vedere paragrafo 5.2). L'uso dell'oxcarbazepina e' raccomandato nei bambini di eta' pari o superiore ai 6 anni. La sicurezza e l'efficacia sono state valutate in studi clinici controllati che hanno coinvolto approssimativamente 230 pazienti di eta' inferiore ai 6 anni (fino a 1 mese). L'oxcarbazepina non e' raccomandata nei bambini di eta' inferiore ai 6 anni poiche' la sicurezza e l'efficacia non sono state adeguatamente dimostrate. Tutte leraccomandazioni sul dosaggio soprariportate (adulti, anziani e bambini) sono basate sulle dosi esaminate in studi clinici per tutti i gruppi di eta'. Tuttavia, all'occorrenza puo' essere presa in considerazione una dose iniziale piu' bassa. Metodo di somministrazione: le compresse sono incise e possono essere divise in due meta' per facilitare la deglutizione della compressa da parte del paziente. La compressa puo' essere divisa in dosi uguali. Per i bambini, che non possono deglutirele compresse o dove la dose richiesta non puo' essere somministrata utilizzando le compresse, sono disponibili altre forme farmaceutiche. Zigabal puo' essere assunto con o senza cibo.

CONSERVAZIONE

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

AVVERTENZE

Ipersensibilita': nel periodo successivo alla commercializzazione sono state segnalate reazioni di ipersensibilita' di classe I (immediata)compresi eruzione cutanea, prurito, orticaria, angioedema e casi di anafilassi. Casi di anafilassi e angioedema a carico della laringe, della glottide, delle labbra e delle palpebre sono stati segnalati dopo l'assunzione della prima o delle successive dosi di oxcarbazepina. Se in un paziente si verificano queste reazioni dopo il trattamento con l'oxcarbazepina, la somministrazione di oxcarbazepina deve essere interrotta e deve essere iniziata una terapia alternativa. I pazienti in cuisi sono verificate reazioni di ipersensibilita' alla carbamazepina devono essere informati che il 25-30% circa degli stessi pazienti puo' presentare reazioni simili (es. gravi reazioni cutanee) dopo l'assunzione di oxcarbazepina (vedere paragrafo 4.8). Reazioni di ipersensibilita', incluse le reazioni a carico di piu' organi, possono verificarsi anche in pazienti che non hanno avuto precedenti episodi di ipersensibilita' alla carbamazepina. Tali reazioni possono interessare la cute, il fegato, il sistema emolinfopoietico o altri organi, sia singolarmente sia contemporaneamente nel caso di una reazione sistemica (vedere paragrafo 4.8). In generale, se si verificano segni e sintomi che fanno sospettare reazioni di ipersensibilita', la somministrazione di oxcarbazepina deve essere immediatamente sospesa. Effetti dermatologici: molto raramente sono state segnalate gravi reazioni dermatologiche, compresa la sindrome di Stevens-Johnson, la necrolisi epidermica tossica (sindrome di Lyell) e l'eritema multiforme in associazione all'uso di oxcarbazepina. I pazienti con gravi reazioni dermatologiche possono necessitare l'ospedalizzazione, poiche' queste condizioni possono essere pericolose per la vita del paziente e molto raramente essere fatali. Episodi di questo tipo associati all'uso di oxcarbazepina sono stati segnalati sia in bambini che in adulti. Il tempo medio di insorgenza e' stato di 19 giorni. Sono stati segnalati diversi casi isolati di ricomparsa di reazioni cutanee gravi quando e' stato ripreso il trattamento con oxcarbazepina. I pazienti in terapia con oxcarbazepina che sviluppano una reazione cutanea devono essere prontamente valutati ed il trattamento con oxcarbazepina deve essere immediatamente interrotto a menoche l'eruzione cutanea sia chiaramente non correlabile al farmaco. Incaso di interruzione del trattamento si deve considerare l'eventualita' di sostituire l'oxcarbazepina con un altro medicinale antiepilettico per evitare crisi da astinenza. Non deve essere risomministrata oxcarbazepina in pazienti che hanno interrotto il trattamento a causa di reazioni di ipersensibilita' (vedere paragrafo 4.3). Allele HLA-B*1502 - nella popolazione cinese di etnia Han, tailandese e nelle altre popolazioni asiatiche: negli individui di origine cinese di etnia Han e diorigine tailandese la positivita' all'allele HLA-B*1502 ha dimostratodi essere fortemente associata con il rischio di sviluppare gravi reazioni cutanee come la sindrome di Steven-Johnson (SJS)/ necrolisi epidermica tossica (NET) durante il trattamento con carbamazepina. La struttura chimica dell'oxcarbazepina e' simile a quella della carbamazepina, ed e' possibile che i pazienti positivi per HLA-B*1502 possano anche essere a rischio di sviluppare la SJS dopo il trattamento con l'oxcarbazepina. Alcuni dati suggeriscono che tale associazione esiste per l'oxcarbazepina. La prevalenza di portatori dell'allele HLA-B*1502 e' di circa il 10% nelle popolazioni cinesi di etnia Han e tailandesi. Quando possibile, questi individui dovrebbero essere sottoposti a screening per questo allele prima di iniziare il trattamento con carbamazepina o sostanze chimicamente correlate. Se i pazienti di queste origini risultano positivi per l'allele HLA-B*1502, l'uso di oxcarbazepina puo'essere preso in considerazione solo se i benefici attesi sono superiori ai rischi. A causa della prevalenza di questo allele in altre popolazioni asiatiche (ad esempio superiore al 15% nelle Filippine e Malesia), il test nelle popolazioni geneticamente a rischio per la presenza dell'allele HLA-B*1502 puo' essere considerato. La prevalenza dell'allele HLA-B*1502 e' trascurabile, ad esempio nelle popolazioni di origine europea, africana, in un campione di popolazione ispanica, nei giapponesi e nei coreani (<1%). Le frequenze alleliche si riferiscono alla percentuale di cromosomi nella popolazione che portano un dato allele.Poiche' una persona porta due copie di ciascun cromosoma, ma anche una copia dell'allele HLA-B * 1502 puo' essere sufficiente per aumentareil rischio di SJS, la percentuale di pazienti che possono essere a rischio e' quasi il doppio della frequenza dell'allele. Allele HLA-A*3101 - nella popolazione a discendenza europea e nella popolazione giapponese: alcuni dati suggeriscono che l'allele HLA-A*3101 sia associato ad un aumentato rischio di reazioni avverse cutanee indotte da carbamazepina tra cui SJS e TEN, eruzione da farmaci con eosinofilia (DRESS), o una pustolosi esantematica acuta generalizzata (AGEP) meno grave e eruzione maculo-papulosa nelle persone di discendenza europea e giapponese. La frequenza dell'allele HLA-A*3101 varia ampiamente tra le popolazioni etniche. L'allele HLA-A*3101 ha una prevalenza dal 2 al 5% nelle popolazioni europee e circa il 10% nella popolazione giapponese. La presenza dell'allele HLA-A*3101 puo' aumentare il rischio di reazioni cutanee (per lo piu' meno gravi) indotte dall'assunzione di carbamazepina dal 5% nella popolazione generale al 26% tra i soggetti di origineeuropea, mentre la sua assenza puo' ridurre il rischio dal 5% al 3,8%. Allele HLA-A * 3101 - Altre discendenze: si stima che la frequenza di questo allele sia inferiore al 5% nella maggior parte delle popolazioni australiane, asiatiche, africane e nordamericane con alcune eccezioni comprese tra il 5 e il 12%. Una frequenza superiore al 15% e' stata stimata in alcuni gruppi etnici in Sud America (Argentina e Brasile), Nord America (US Navajo e Sioux e Messico Sonora Seri) e India meridionale (Tamil Nadu) e tra il 10% e il 15% in altri nativi etnie in queste stesse regioni. Le frequenze alleliche si riferiscono alla percentuale di cromosomi nella popolazione che portano un dato allele. Poiche' una persona porta due copie di ciascun cromosoma, ma anche una copiadell'allele HLA-A * 3101 puo' essere sufficiente per aumentare il rischio di SJS, la percentuale di pazienti che possono essere a rischio e' quasi il doppio della frequenza dell'allele. Non vi sono sufficientidati a sostegno della raccomandazione per uno screening dell'HLA-A*3101 prima di iniziare il trattamento con carbamazepina o sostanze chimicamente correlate.

INTERAZIONI

Induzione enzimatica: l'oxcarbazepina e il suo metabolita farmacologicamente attivo (un monoidrossi derivato MHD) sono deboli induttori in vitro e in vivo degli enzimi del citocromo P450 CYP3A4 e CYP3A5, responsabili del metabolismo di molti farmaci, come ad esempio degli immunosoppressori (es. ciclosporina, tacrolimus), dei contraccettivi orali (vedere sotto) e di alcuni altri medicinali antiepilettici (es. carbamazepina), determinando cosi' una diminuzione dei livelli plasmatici di questi medicinali (vedere la tabella sottostante in cui vengono riassunte le interazioni con altri medicinali antiepilettici). In vitro l'oxcarbazepina e l'MHD sono deboli induttori dell'enzima UDP-glucoronil transferasi (effetti su enzimi specifici appartenenti a questa famiglianon sono noti). Pertanto, in vivo l'oxcarbazepina e l'MHD possono avere un piccolo effetto inducente sul metabolismo dei medicinali che vengono eliminati principalmente dopo coniugazione mediante l'enzima UDP-glucoronil transferasi. Quando si inizia il trattamento o si cambia ladose di oxcarbazepina, il raggiungimento del nuovo livello di induzione puo' richiedere 2 o 3 settimane. In caso di interruzione della terapia con oxcarbazepina puo' essere necessaria la riduzione della dose dei medicinali somministrati in concomitanza, dopo opportuna valutazione clinica e/o monitoraggio dei livelli plasmatici. E' probabile che l'induzione diminuisca gradualmente in 2 o 3 settimane dopo interruzionedella terapia. Contraccettivi ormonali: e' stato dimostrato che oxcarbazepina ha influenza sui due componenti di un contraccettivo orale, l'etinilestradiolo (EE) e il levonorgestrel (LNG). I valori medi dell'AUC di EE e LNG diminuiscono rispettivamente del 48-52% e del 32-52%. Pertanto, l'uso concomitante di oxcarbazepina e dei contraccettivi ormonali puo' rendere questi ultimi inefficaci (vedere paragrafo 4.4). Altri metodi contraccettivi, diversi da quelli ormonali, devono essere presi in considerazione. Inibizione enzimatica: l'oxcarbazepina e il MHDinibiscono il CYP2C19. Pertanto possono verificarsi interazioni quando si somministrano contemporaneamente dosi elevate di oxcarbazepina e medicinali metabolizzati dal CYP2C19 (es. fenitoina). I livelli plasmatici di fenitoina aumentano fino al 40% dopo somministrazione di oxcarbazepina a dosi maggiori di 1200 mg/die (vedere la tabella sottostantein cui vengono riassunte le interazioni con altri medicinali antiepilettici). In questo caso puo' essere necessaria una riduzione della dose di fenitoina (vedere paragrafo 4.2). Medicinali antiepilettici e induzione enzimatica: durante gli studi clinici sono state osservate potenziali interazioni tra oxcarbazepina e altri medicinali antiepilettici. L'effetto di queste interazioni sui valori medi di AUC e Cmin sono riassunti di seguito. Riassunto delle interazioni tra oxcarbazepina e altri medicinali antiepilettici. Medicinali antiepilettici co-somministrati: carbamazepina; influenza di oxcarbazepina sugli altri medicinaliantiepilettici: diminuzione dello 0-22% (aumento del 30% nel caso di carbamazepina-epossido); influenza degli altri medicinali antiepilettici su mhd: diminuzione del 40%. Medicinali antiepilettici co-somministrati: clobazam; influenza di oxcarbazepina sugli altri medicinali antiepilettici: non studiato; influenza degli altri medicinali antiepilettici su mhd: nessuna influenza. Medicinali antiepilettici co-somministrati: felbamato; influenza di oxcarbazepina sugli altri medicinali antiepilettici: non studiato; influenza degli altri medicinali antiepilettici su mhd: nessuna influenza. Medicinali antiepilettici co-somministrati: lamotrigina; influenza di oxcarbazepina sugli altri medicinali antiepilettici: leggera diminuzione*; influenza degli altri medicinali antiepilettici su mhd: nessuna influenza. Medicinali antiepilettici co-somministrati: fenobarbitone; influenza di oxcarbazepina sugli altri medicinali antiepilettici: aumento del 14-15%; influenza degli altri medicinali antiepilettici su mhd: diminuzione del 30- 31%. Medicinali antiepilettici co-somministrati: fenitoina; influenza di oxcarbazepina sugli altri medicinali antiepilettici: aumento del 0-40%; influenza degli altri medicinali antiepilettici su mhd: diminuzione del 29-35%. Medicinali antiepilettici co- somministrati: acido valproico; influenza di oxcarbazepina sugli altri medicinali antiepilettici: nessuna influenza; influenza degli altri medicinali antiepilettici su mhd: diminuzione del 0-18%. Gli induttori forti degli enzimi del citocromo P450 e/o UGT (cioe' rifampicina, carbamazepina, fenitoina e fenobarbitone) hannomostrato di ridurre, negli adulti, i livelli plasmatici/sierici di MHD (29-40%); nei bambini di eta' compresa tra 4 e 12 anni, la clearancedi MHD aumenta di circa il 35% quando si somministra uno dei tre medicinali antiepilettici induttori enzimatici, rispetto alla monoterapia.La concomitante terapia di oxcarbazepina e lamotrigina e' stata associata ad un aumento del rischio di eventi avversi (nausea, sonnolenza, capogiri e cefalea). Quando uno o piu' medicinali antiepilettici vengono somministrati contemporaneamente con Zigabal, puo' rendersi necessario, a seconda dei casi, un cauto aggiustamento della dose e/o il monitoraggio dei livelli plasmatici, specialmente in pazienti pediatrici trattati contemporaneamente con lamotrigina. Non e' stato osservato alcun fenomeno di autoinduzione con oxcarbazepina. Interazioni con altri medicinali: La cimetidina, l'eritromicina, la viloxazina, il warfarin e il destropropossifene non hanno alcun effetto sulla farmacocinetica del MHD. E' teoricamente possibile un'interazione tra oxcarbazepina e inibitori della MAO, sulla base di una relazione strutturale tra oxcarbazepina e antidepressivi triciclici. Pazienti in terapia con antidepressivi triciclici sono stati inclusi negli studi clinici e non si sonoosservate interazioni clinicamente significative. La somministrazionedi oxcarbazepina e litio puo' causare un aumento della neurotossicita'.

EFFETTI INDESIDERATI

Riepilogo del profilo di sicurezza: gli eventi avversi piu' comunemente riportati sono sonnolenza, cefalea, capogiri, diplopia, nausea, vomito e affaticabilita' che si verificano in piu' del 10% dei pazienti. Il profilo di sicurezza si riferisce agli eventi avversi rilevati negli studi clinici valutati correlati al trattamento con oxcarbazepina. Inoltre, sono state prese in esame le segnalazioni clinicamente significative di eventi avversi derivanti da esperienze successive all'immissione in commercio e da programmi di uso compassionevole. Le reazioni avverse sono elencate secondo la classificazione per sistemi e organi MedRA. Il profilo di sicurezza per sistema corporeo si basa su eventi avversi da studi clinici valutati come correlati all'oxcarbazepina. Inoltre, sono state prese in considerazione le segnalazioni clinicamente significative su esperienze avverse da programmi di pazienti specificati e dall'esperienza post-marketing. Le reazioni avverse sono elencatesecondo la classificazione per sistemi e organi MedRA. All'interno diciascuna classe per sistemi e organi, le reazioni avverse sono classificate in base alla frequenza, con la piu' frequente per prima. All'interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono presentate in ordine decrescente di gravita'. Inoltre, per ciascuna reazioneavversa viene fornita anche la categoria di frequenza corrispondente,utilizzando la seguente convenzione (CIOMS III): molto comune: >=1/10; comune: >=1/100 - <1/10; non comune: >=1/1000 - <1/100); raro: >=1/10.000 - <1/1.000; molto raro: <1/10.000; non nota: la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili. All'interno di ogni classe di frequenza gli effetti indesiderati sono presentati in ordine di gravita' decrescente. Reazioni avverse. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: leucopenia; molto raro: trombocitopenia; non noto: depressione midollare, anemia aplastica, agranulocitosi, pancitopenia, neutropenia. Disturbi del sistema immunitario. Molto raro: ipersensibilita'^#; non noto: reazioni anafilattiche. Disturbi endocrini. Comuni: aumento di peso; non noto: ipotiroidismo. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: iponatriemia^+; non noto: secrezione inappropriata di adh come sindrome con segni e sintomi di letargia,nausea, capogiri, diminuzione dell'osmolalita' sierica (sangue), vomito, mal di testa, stato confusionale o altri segni e sintomi neurologici. Disturbi psichiatrici. Comune: agitazione (es. Nervosismo), labilita' affettiva, stato confusionale, depressione, apatia. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: sonnolenza, cefalea, capogiri; comune: atassia, tremore, nistagmo, alterazione dell'attenzione, amnesia; non noto: disturbi del linguaggio (compresa disartria); più frequente durante la fase di titolazione dell'oxcarbazepina. Patologie dell'occhio. Molto comune: diplopia; comune: visione annebbiata, disturbi della vista. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Comune: vertigini. Patologie cardiache. Molto raro: aritmia, blocco atrio-ventricolare. Patologie vascolari. Non nota: ipertensione. Patologie gastrointestinali. Molto comune: nausea, vomito; comune: diarrea, stipsi, dolore addominale;molto raro: pancreatite e/o incremento dei livelli di lipasi e/o amilasi. Patologie epatobiliari. Molto raro: epatite. Patologie della cutee del tessuto sottocutaneo. Comune: eruzione cutanea, alopecia, acne;non comune: orticaria; molto raro: angioedema, sindrome di stevens- johnson, necrolisi epidermica tossica (sindrome di lyell), eritema multiforme (vedere paragrafo 4.4); non noto: eruzione cutanea da farmaci con eosinofilia e sintomi sistemici (dress)**, pustolosi esantematica acuta generalizzata (agep)**. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Molto raro: lupus eritematoso sistemico; nonnoto: sono stati segnalati casi di riduzione della densita' minerale ossea, osteopenia, osteoporosi e fratture in pazienti in terapia a lungo termine con oxcarbazepina. Il meccanismo mediante il quale l'oxcarbazepina influisce sul metabolismo osseo non e' stato identificato. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione.Molto comune: affaticamento; comune: astenia. Esami diagnostici. Non comune: incrementi dei valori degli enzimi epatici e dei valori ematici della fosfatasi alcalina; non noto: riduzione dei livelli di t4 (consignificato clinico non chiaro). Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura. Non noto: caduta. Descrizione delle reazioni avverse selezionate. ^# Ipersensibilita' (inclusa ipersensibilita' a carico di piu' organi) caratterizzata da eruzione cutanea, febbre. Altri organi o sistemi possono essere interessati, come il sistema emolinfopoietico (es. eosinofilia, trombocitopenia, leucopenia, linfoadenopatia, splenomegalia), il fegato (es. risultati anormali degli esami sulla funzione epatica, epatite), i muscoli e le articolazioni (es. tumefazione articolare, mialgia, artralgia), il sistema nervoso (es. encefalopatia epatica), il rene (es. proteinuria, nefrite interstiziale, insufficienza renale), i polmoni (es. dispnea, edema polmonare, asma, broncospasmo, malattia polmonare interstiziale), angioedema. ^(*) Livelli sierici di sodio inferiori a 125 mmol / l sono stati osservati fino al 2,7% dei pazienti trattati con oxcarbazepina con frequenza comune (vedereparagrafo 4.4). Nella maggior parte dei casi, l'iponatriaemia e' asintomatica e non richiede aggiustamenti della terapia, Molto raramente, l'iponatremia e' associata a segni e sintomi come convulsioni, encefalopatia, ridotto livello di coscienza, confusione (vedere anche Disturbi del sistema nervoso per ulteriori effetti indesiderati), disturbi della vista (ad es. Visione offuscata), ipotiroidismo, vomito e nausea. Bassi livelli sierici di sodio si sono generalmente verificati durantei primi 3 mesi di trattamento con oxcarbazepina, sebbene ci siano stati pazienti che hanno sviluppato per primi un livello sierico di sodio<125 mmol / l piu' di 1 anno dopo l'inizio della terapia (vedere paragrafo 4.4). ** Reazioni avverse da segnalazioni spontanee e casi di letteratura (frequenza non nota): le seguenti reazioni avverse sono state derivate dall'esperienza post-marketing con Oxcarbezepina tramite segnalazioni di casi spontanei e casi di letteratura. Poiche' queste reazioni sono segnalate volontariamente da una popolazione di dimensioni incerte, non e' possibile stimare in modo affidabile la loro frequenza, che e' quindi classificata come non nota. Popolazione pediatrica: ingenerale, il profilo di sicurezza nei bambini e' stato simile a quello osservato nella popolazione adulta (vedere paragrafo 5.1).

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Donne in eta' fertile e misure contraccettive: Zigabal puo' provocareun fallimento dell'effetto terapeutico dei farmaci contraccettivi orali contenenti etinilestradiolo (EE) e levonorgestrel (LNG) (vedere paragrafi 4.4 e 4.5). Le donne in eta' fertile devono essere avvisate di utilizzare un metodo contraccettivo altamente efficace (preferibilmente non ormonale, ad es. Impianti intrauterini) durante il trattamento con Zigabal. Gravidanza. Rischi associati all'epilessia e ai medicinaliantiepilettici in generale: nella popolazione trattata e' stato osservato un aumento delle malformazioni con politerapia, in particolare nella politerapia includente il valproato. Inoltre, una terapia antiepilettica efficace non deve essere interrotta, poiche' l'aggravamento della malattia e' dannoso sia per la madre sia per il feto. Rischi associati all'oxcarbazepina: Esiste una quantita' moderata di dati sulle donne in gravidanza (300-1000 esiti di gravidanza). Tuttavia, i dati sull'oxcarbazepina associata a malformazioni congenite sono limitati. Non c'e' alcun aumento del tasso totale di malformazioni con oxcarbezepinarispetto al tasso osservato nella popolazione generale (2-3%). Tuttavia, con questa quantita' di dati, un moderato rischio teratogeno non puo' essere completamente escluso. Tenendo tutto cio' in considerazione: se le pazienti che assumono oxcarbazepina restano gravide o pianificano una gravidanza, l'uso di questo prodotto deve essere attentamente rivalutato. Devono essere somministrate le dosi minime efficaci, ed e'preferibile la monoterapia, ove possibile, almeno durante i primi tremesi di gravidanza. Durante la gravidanza, una efficace terapia antiepilettica con oxcarbazepina non deve essere interrotta, in quanto il peggioramento della malattia e' nocivo sia per la madre sia per il feto. Monitoraggio e prevenzione: alcuni medicinali antiepilettici possonocontribuire a determinare carenza di acido folico, uno dei possibili fattori responsabili di anomalie fetali. Si raccomanda la somministrazione integrativa di acido folico prima e durante la gravidanza. Poiche' l'efficacia di questa somministrazione integrativa non e' provata, deve essere presa in considerazione l'opportunita' di una diagnosi prenatale specifica anche nelle donne in trattamento integrativo con acidofolico. Dati relativi ad un numero limitato di donne indicano che durante la gravidanza i livelli plasmatici del metabolita attivo di oxcarbazepina, il derivato monoidrossilato, MHD, possono gradualmente diminuire. Nelle donne sottoposte a trattamento con oxcarbazepina nel corsodi una gravidanza, si raccomanda di controllare attentamente la risposta clinica al fine di assicurare un adeguato controllo delle crisi epilettiche durante la gravidanza. Il monitoraggio dei cambiamenti delleconcentrazioni plasmatiche di MHD deve essere preso in considerazione. Se il dosaggio e' stato aumentato nel corso della gravidanza, possono anche essere presi in considerazione i livelli plasmatici postpartumdi MHD per il monitoraggio. Nel neonato : nei neonati sono stati segnalati disturbi della coagulazione causati da farmaci antiepilettici con medicinali antiepilettici induttori epatici. Come precauzione, deve essere somministrata la vitamina K 1 a scopo preventivo durante le ultime settimane di gravidanza, e successivamente ai neonati. Allattamento: l'oxcarbazepina e il suo metabolita attivo (MHD) sono escreti nel latte materno. Per entrambi i composti il rapporto delle concentrazionilatte/plasma e' risultato pari a 0,5. Gli effetti sui neonati espostiin questo modo ad oxcarbazepina non sono noti. Pertanto l'oxcarbazepina non deve essere assunta durante l'allattamento. Fertilita': non sono disponibili dati sull'uomo sulla fertilita'. Nei ratti, l'oxcarbazepina non ha avuto effetti sulla fertilita'. Sono stati osservati effetti sui parametri riproduttivi nelle femmine di ratto per MHD a dosi paragonabili a quelle nell'uomo (vedere paragrafo 5.3).

Codice: 048388021
Codice EAN:

Codice ATC: N03AF02
  • Sistema nervoso
  • Antiepilettici
  • Derivati della carbossamide
  • Oxcarbazepina
Temperatura di conservazione: nessuna particolare condizione di conservazione
Forma farmaceutica: COMPRESSE DIVISIBILI
Scadenza: 36 MESI
Confezionamento: BLISTER OPACO

COMPRESSE DIVISIBILI

36 MESI

BLISTER OPACO