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ZOFENOPRIL ID MY 28CPR 30+12,5 Produttore: MYLAN SPA

  • FARMACO MUTUABILE
  • RICETTA MEDICA RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

ZOFENOPRIL E IDROCLOROTIAZIDE MYLAN 30 MG/12,5 MG COMPRESSE RIVESTITECON FILM

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

ACE-inibitori e diuretici.

PRINCIPI ATTIVI

Ogni compressa rivestita con film contiene 30 mg di zofenopril calcio(pari a 28,7 mg di zofenopril) e 12,5 mg di idroclorotiazide.

ECCIPIENTI

Nucleo della compressa: cellulosa microcristallina, lattosio monoidrato, amido di mais, pregelatinizzato, silice colloidale anidra, magnesio stearato. Rivestimento: lattosio monoidrato, ipromellosa, biossido di titanio (E171), macrogol 400, ossido di ferro giallo (E172), ossido di ferro rosso (E172), ossido di ferro nero (E172), polisorbato 80.

INDICAZIONI

Trattamento dell'ipertensione essenziale da lieve a moderata. Questa associazione a dose fissa e' indicata in quei pazienti la cui pressione arteriosa non sia adeguatamente controllata solo con zofenopril.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Secondo e terzo trimestre di gravidanza. Ipersensibilita' ai principiattivi, altri ACE-inibitori o sostanze derivate della sulfonamide o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Storia di edema angioneurotico associato a precedente terapia con ACE-inibitori. Edema angioneurotico ereditario/idiopatico. Grave compromissione della funzionalita' epatica. Grave compromissione della funzionalita' renale (clearance della creatinina < 30 ml/min). Stenosi bilaterale dell'arteria renale o stenosi dell'arteria renale unilaterale nei casi di pazienti con rene singolo. L'uso concomitante di zofenopril e idroclorotiazide con medicinali contenenti aliskiren e' controindicato nei pazienti affetti da diabete mellito o compromissione renale (velocita' di filtrazione glomerulare GFR< 60 ml/ min/1,73 m^2). Uso concomitante con terapia a base di sacubitril/valsartan. Zofenopril e idroclorotiazide non deve essere iniziatoprima che siano trascorse almeno 36 ore dall'ultima dose di sacubitril/valsartan.

POSOLOGIA

Posologia. Il medicinale deve essere assunto una volta al giorno. Si raccomanda l'aggiustamento della dose con i singoli componenti (cioe' zofenopril e idroclorotiazide) prima di passare all'associazione a dose fissa. Quando clinicamente appropriato, puo' essere considerato il passaggio diretto dalla monoterapia all'associazione a dose fissa. Adulti (da 18 a 65 anni). Pazienti non ipovolemici o senza deplezione salina. La dose solitamente efficace e' una compressa una volta al giorno.Pazienti con sospette ipovolemia o deplezione salina. L'uso del medicinale non e' raccomandato. Anziani (di eta' superiore a 65 anni). Negli anziani con clearance della creatinina normale non sono necessari aggiustamenti posologici. Negli anziani con clearance della creatinina ridotta (inferiore a 45 ml/min) l'uso del medicinale non e' raccomandato. La clearance della creatinina puo' essere stimata dai livelli sierici di creatinina utilizzando la formula di Cockroft-Gault. Clearance Creatinina (ml/min)= [(140-età) x peso (Kg)] / 72 x Creatinina sierica (mg/dL). Tale formula fornisce la clearance della creatinina nell'uomo. Nella donna, il valore ottenuto deve essere moltiplicato per 0,85. Popolazione pediatrica (di eta' inferiore ai 18 anni). Non sono state stabilite la sicurezza e l'efficacia del medicinale nei bambini e negliadolescenti. L'uso del farmaco, pertanto non e' raccomandato nei bambini e negli adolescenti. Pazienti con compromissione della funzionalita' renale e in dialisi. Nei pazienti ipertesi con disfunzione renale lieve (clearance della creatinina > 45 ml/min) il medicinale puo' essere impiegato con lo stesso dosaggio e lo stesso regime di somministrazione (una volta al giorno) dei pazienti con funzione renale normale. Nei pazienti con disfunzione da moderata a grave (clearance della creatinina < 45 ml/min) l'uso non e' raccomandato. Nei pazienti con disfunzione renale grave (clearance della creatinina <30 ml/min) l'uso del farmaco e' controindicato. Nei pazienti ipertesi sottoposti a dialisi l'uso del medicinale non e' raccomandato. Pazienti con compromissione della funzionalita' epatica Nei pazienti ipertesi con disfunzione epaticada lieve a moderata nei quali si e' raggiunta in monoterapia la dose di 30 mg di zofenopril, puo' essere impiegato lo stesso regime posologico dei pazienti con funzionalita' epatica normale. Il farmaco e' controindicato nei pazienti ipertesi con disfunzione epatica grave. Modo di somministrazione. Per uso orale. Il farmaco puo' essere preso con o senza cibo. Per facilitare la deglutizione, le compresse possono essere divise in due parti e, al momento della somministrazione, assunte una meta' dopo l'altra.

CONSERVAZIONE

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

AVVERTENZE

ZOFENOPRIL. Ipotensione. Come gli altri ACE-inibitori e diuretici, ilmedicinale puo' causare una consistente riduzione della pressione arteriosa, specialmente dopo la prima dose, sebbene sia stata riscontratararamente ipotensione sintomatica in pazienti ipertesi non complicati. E' piu' probabile che cio' si manifesti in pazienti con ipovolemia edeplezione elettrolitica causate da terapia diuretica, da dieta iposodica, dialisi, diarrea o vomito, o in pazienti che presentano grave ipertensione renina-dipendente. In pazienti con scompenso cardiaco, con o senza insufficienza renale associata, e' stata osservata ipotensionesintomatica. E' piu' probabile che questa condizione si manifesti in pazienti con un grado piu' severo di scompenso cardiaco, in terapia con dosi elevate di diuretici dell'ansa, con iponatremia o funzionalita'renale compromessa. In pazienti con rischio elevato di ipotensione sintomatica, il trattamento deve iniziare sotto stretta supervisione medica, preferibilmente in ospedale, con un basso dosaggio ed un attento aggiustamento della dose. Se possibile, il trattamento con diuretici deve essere temporaneamente interrotto all'inizio della terapia con zofenopril e idroclorotiazide. Queste considerazioni sono applicabili anche a pazienti con angina pectoris o con patologie cerebrovascolari neiquali un'eccessiva riduzione della pressione arteriosa potrebbe causare un infarto del miocardio o un accidente cerebrovascolare. In caso di ipotensione, il paziente deve essere adagiato in posizione supina. Puo' essere necessaria una replezione volumetrica mediante somministrazione endovenosa di soluzione salina. La comparsa di ipotensione successivamente alla somministrazione della prima dose non preclude la possibilita' di un attento aggiustamento della dose dei componenti del farmaco una volta risolto completamente l'evento. Pazienti con ipertensione renovascolare. I pazienti ipertesi con stenosi bilaterale delle arterie renali o stenosi dell'arteria afferente a rene solitario quando trattati con ACE-inibitori hanno un rischio maggiore di sviluppare ipotensione grave e insufficienza renale. La terapia con diuretici puo' essere una concausa. La perdita della funzione renale puo' avvenire anchesolo con lievi alterazioni nei livelli di creatinina sierica anche inpazienti con stenosi unilaterale dell'arteria renale. In questi pazienti, la terapia deve essere iniziata sotto stretta sorveglianza medica, con basse dosi, attenta titolazione e monitoraggio della funzionalita' renale. Pazienti con insufficienza renale. Durante la terapia, la funzionalita' renale deve essere attentamente monitorata come ritenuto appropriato. Sono stati segnalati casi di insufficienza renale associati alla somministrazione di ACE-inibitori, principalmente in pazienti con scompenso cardiaco grave affetti da patologia renale compresa la stenosi dell'arteria renale. Alcuni pazienti senza apparenti disturbi renali preesistenti hanno sviluppato aumenti dell'azotemia e della creatininemia, particolarmente quando sottoposti a somministrazione concomitante di un diuretico. Puo' quindi essere necessario ridurre il dosaggio dei singoli componenti. Si raccomanda un attento monitoraggio della funzione renale durante le prime settimane di terapia. Pazienti in dialisi. I pazienti in dialisi che utilizzano membrane al poliacrilonitrile ad alto flusso (ad es. AN 69) e vengono trattati con ACE- inibitori possono sviluppare reazioni anafilattoidi quali gonfiore facciale, vampate, ipotensione e dispnea entro pochi minuti dall'inizio dell'emodialisi. Si raccomanda l'uso di membrane alternative o di farmaci antipertensivi alternativi. L'efficacia e la sicurezza di Zofenopril in pazienti con infarto del miocardio sottoposti a emodialisi non sono state appurate, pertanto il farmaco non deve essere usato in questi pazienti. Duplice blocco del sistema renina-angiotensina- aldosterone (RAAS): esiste l'evidenza che l'uso concomitante di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren aumenta il rischio di ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalita' renale (inclusa l'insufficienza renale acuta). Il duplice blocco del RAAS attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren non e' pertanto raccomandato. Se la terapia del duplice blocco e' considerata assolutamente necessaria, cio' deve avvenire solo sotto la supervisione di uno specialista e con uno stretto e frequente monitoraggio della funzionalita' renale, degli elettroliti e della pressione sanguigna. Gli ACE-inibitori e gli antagonisti del recettore dell'angiotensina II non devono essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica. Pazienti in LDL-aferesi I pazienti trattati con un ACE-inibitore sottoposti a LDL-aferesi con destrano solfato possono sviluppare reazioni anafilattiche simili a quelle osservate nei pazienti sottoposti a emodialisi con membrane ad alto flusso (vedere sopra). Si raccomanda di usare in questi pazienti un farmaco antipertensivo appartenente ad una classe diversa. Reazioni anafilattiche in corso di terapia desensibilizzante o in caso di punture di insetti Raramente, pazienti che assumono ACE-inibitori durante una terapia desensibilizzante (ad es. veleno di imenotteri) o dopo puntura di insetti, hanno sperimentato reazioni anafilattiche pericolose per la vita. Negli stessi pazienti, queste reazioni sono state evitate sospendendo temporaneamente la terapia con ACE-inibitori, ma sono ricomparse in seguito ad una nuova inavvertita somministrazione del farmaco. Pertanto, si deve usare particolare cautela nei pazienti in trattamento con ACE-inibitori sottoposti a procedure di desensibilizzazione. Trapianto renale. Non esistono esperienze relative alla somministrazione del medicinale a pazienti sottoposti a recente trapianto renale.Pertanto, l'uso nei trapiantati non e' raccomandato. Aldosteronismo primario. I pazienti affetti da aldosteronismo primario generalmente non rispondono ai farmaci antipertensivi che agiscono mediante l'inibizione del sistema renina-angiotensina. Pertanto, in tali casi non si raccomanda l'uso di zofenopril. Ipersensibilita'/angioedema. In pazienti trattati con ACE-inibitori puo' verificarsi angioedema al volto, alle estremita', alle labbra, alle mucose, alla lingua, alla glottide e/o alla laringe, soprattutto durante le prime settimane di trattamento. Tuttavia, in casi rari, puo' svilupparsi angioedema grave dopo trattamento a lungo termine con un ACE-inibitore. Il trattamento con ACE-inibitori deve essere immediatamente interrotto e sostituito con un agente appartenente ad un'altra classe di farmaci antiipertensivi. L'angioedema della lingua, della glottide, o della laringe puo' risultare fatale.

INTERAZIONI

ZOFENOPRIL. Uso concomitante. CONTROINDICATO E non raccomandato. Diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio: sebbene il potassio sierico si mantenga generalmente nei limiti della norma, in alcuni pazienti trattati con zofenopril e idroclorotiazide si puo' sviluppare iperkaliemia. I diuretici risparmiatori del potassio (come spironolattone, triamterene o amiloride), gli integratori di potassio o i sostituti del sale contenenti potassio possono determinare aumenti significativi del potassio sierico. Occorre esercitare la debita cautela anche nel somministrare zofenopril e idroclorotiazide in concomitanza con altri agenti che aumentanoil potassio sierico, come trimetoprim e cotrimoxazolo (trimetoprim/sulfametoxazolo), in quanto e' noto che trimetoprim agisce da diuretico risparmiatore del potassio come l'amiloride. L'associazione di zofenopril e idroclorotiazide con i farmaci sopra citati non e' pertanto raccomandata. Se e' indicato l'uso concomitante, occorre esercitare la debita cautela e monitorare frequentemente il potassio sierico dell'elettrocardiogramma. ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren: i dati degli studi clinici hanno dimostrato che il duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren, e' associato ad una maggiore frequenza di eventi avversi quali ipotensione, iperkaliemia e riduzione della funzionalita' renale (inclusa l'insufficienza renale acuta) rispetto all'uso di un singolo agente attivo sul sistema RAAS. Medicinali che aumentano il rischio di angioedema. L'uso concomitante di ACE-inibitori e sacubitril/valsartan e' controindicato poiche' aumenta il rischio diangioedema. L'uso concomitante di ACE-inibitori e racecadotril, inibitori di mTOR (come sirolimus, everolimus, temsirolimus) e vildagliptinpuo' determinare un aumento del rischio di angioedema. Uso concomitante che richiede cautela. Diuretici (diuretici tiazidici o diuretici dell'ansa): un precedente trattamento con elevate dosi di diuretici puo'portare a deplezione di liquidi e al rischio di ipotensione all'inizio della terapia con zofenopril. Gli effetti ipotensivi possono essere ridotti con la sospensione del diuretico, aumentando l'apporto di liquidi e sali o iniziando la terapia con una bassa dose di zofenopril. Prodotti farmaceutici anestetici: gli ACE-inibitori possono potenziare gli effetti ipotensivi di alcuni anestetici. Narcotici/antidepressivi triciclici/antipsicotici/barbiturici: Puo' verificarsi ipotensione posturale. Altre sostanze antiipertensive (ad es. betabloccanti, alfabloccanti, calcio antagonisti ): possono verificarsi effetti ipotensivi additivi o il potenziamento degli stessi. Usare con cautela nitroglicerina ed altri nitrati o altri vasodilatatori. Cimetidina: puo' aumentare il rischio di effetti ipotensivi. Ciclosporina: l'uso concomitante di ACE-inibitori aumenta il rischio di disfunzione renale. Durante l'uso concomitante di ACE-inibitori e ciclosporina si puo' manifestare iperkaliemia. Si raccomanda il monitoraggio del potassio sierico. Eparina: durante l'uso concomitante di ACE-inibitori ed eparina si puo' manifestare iperkaliemia. Si raccomanda il monitoraggio del potassio sierico.Allopurinolo, procainamide, agenti citostatici o immunosoppressori: l'uso concomitante di ACE-inibitori aumenta il rischio di reazioni ipersensibilita'. Dati per relativi ad altri ACE- inibitori indicano un aumento del rischio di leucopenia in caso di uso concomitante. Antidiabetici: in casi rari, gli ACE-inibitori possono potenziare gli effetti ipoglicemizzanti dell'insulina e degli antidiabetici orali, quali le sulfoniluree, nei pazienti diabetici. In questi casi puo' essere necessario ridurre la dose dell'antidiabetico durante il trattamento concomitante con ACE-inibitori. Emodialisi con membrane dialitiche ad alto flusso: aumento del rischio di reazioni anafilattoidi con la somministrazione concomitante di ACE-inibitori. Simpaticomimetici: possono ridurregli effetti antipertensivi degli ACE-inibitori; i pazienti devono essere monitorati per verificare che si stiano ottenendo gli effetti antiipertensivi desiderati. Antiacidi: riducono la biodisponibilita' degliACE-inibitori. Cibo: puo' ridurre la velocita' ma non la quantita' dell'assorbimento di zofenopril. Oro: reazioni nitritoidi (sintomi dellavasodilatazione che includono vampate, nausea, vertigini e ipotensione che possono essere molto gravi) in seguito all'iniezione di prodottia base di oro (ad esempio, sodio aurotiomalato) sono state riferite con maggior frequenza in pazienti in terapia con ACE-inibitori. Cotrimossazolo (trimetoprim/sulfametossazolo). I pazienti che assumono cotrimossazolo concomitante (trimetoprim/sulfametossazolo) possono essere esposti a un maggiore rischio di iperkaliemia. Informazioni aggiuntive. Enzimi CYP: non sono disponibili dati clinici diretti sull'interazionedi Zofenopril con altre sostanze attive metabolizzate dagli enzimi CYP. Tuttavia, studi metabolici in vitro con Zofenopril non hanno dimostrato potenziali interazioni con sostanze attive metabolizzate dagli enzimi CYP. Idroclorotiazide. Uso concomitante che richiede cautela Colestiramina e resine di colestipolo: l'assorbimento di idroclorotiazide viene compromesso dalla presenza di resine a scambio ionico. Dosi singole di colestiramina o resine di colestipolo si legano con idroclorotiazide e ne riducono l'assorbimento a livello del tratto gastrointestinale nella misura dell'85% e del 43%, rispettivamente. I diuretici sulfonamidici devono essere assunti almeno un'ora prima o da quattro a seiore dopo l'assunzione di questi medicinali. Corticosteroidi, ACTH, amfotericina B (parenterale), carbenoxolone, lassativi stimolanti: possono intensificare la deplezione elettrolitica, in particolare l'ipokaliemia nei casi di uso concomitante di idroclorotiazide. Sali di calcio:un incremento dei livelli del calcio sierico, in conseguenza della diminuita escrezione, puo' verificarsi a seguito di somministrazione concomitante con diuretici tiazidici. Glicosidi cardiaci: l'ipokaliemia ol'ipomagnesiemia indotte dai diuretici tiazidici favoriscono l'insorgenza delle aritmie cardiache indotte da digitale. Farmaci associati a torsione di punta: a causa del rischio di ipokaliemia, si deve prestare attenzione alla somministrazione contemporanea di idroclorotiazide efarmaci associati a torsione di punta, come ad esempio alcuni antiaritmici, alcuni antipsicotici, o altri farmaci a rischio noto di induzione di torsione di punta. Amine pressorie (ad es. adrenalina): possibile riduzione della risposta alle amine pressorie, ma non sufficiente daprecluderne la somministrazione con idroclorotiazide.

EFFETTI INDESIDERATI

Negli studi clinici controllati che hanno coinvolto 597 pazienti randomizzati a ricevere zofenopril piu' idroclorotiazide non sono state osservate reazioni avverse specifiche per questa associazione. Le reazioni avverse sono state limitate a quelle precedentemente segnalate con zofenopril calcio o idroclorotiazide. L'incidenza degli effetti indesiderati non ha mostrato alcuna correlazione con il sesso o l'eta' dei pazienti. Di seguito si mostrano tutte le reazioni avverse che sono state segnalate durante gli studi clinici come almeno probabilmente- possibilmente legate al trattamento con zofenopril/idroclorotiazide 30/12,5. Sono elencate per classe organo-sistema e classificate con indicazione della frequenza utilizzando la seguente convenzione: molto comuni (>=1/10); comuni (>=1/100, < 1/10); non comuni (>=1/1.000, <1/100); rare (>=1/10.000, <1/1.000); molto rare (<1/10.000) o non note (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Infezioni e infestazioni. Non comuni: infezione, bronchite, faringite. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non comuni: ipercolesterolemia, iperglicemia, iperlipidemia, ipokaliemia, iperkaliemia, iperuricemia. Disturbi psichiatrici. Non comuni: insonnia. Patologie del sistema nervoso. Comuni: capogiri, cefalea; non comuni: sonnolenza, sincope, ipertonia. Patologie cardiache. Non comuni: angina pectoris, fibrillazione atriale, infarto miocardico, palpitazioni. Patologie vascolari. Noncomuni: vampate di calore, ipotensione, ipertensione. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comuni: tosse; non comuni: dispnea. Patologie gastrointestinali. Non comuni: nausea, dispepsia, gastrite, gengivite, secchezza del cavo orale, dolore addominale. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comuni: angioedema, psoriasi,acne, secchezza della cute, prurito, orticaria. Patologie del sistemamuscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non comuni: mal di schiena. Patologie renali e urinarie. Non comuni: poliuria. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comuni: disfunzione erettile. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non comuni: astenia, sindrome simil-influenzale, edema periferico. Esami diagnostici. Non comuni: aumento della creatinina, alterazione dei test di funzionalità epatica. Ulteriori informazioni sui singoli componenti. Durante il trattamento con il medicinale possono manifestarsi le reazioni avverse che sono note per ciascun componente somministrato come monoterapia. Zofenopril. Gli effetti indesiderati più comuni tipici degli ace-inibitori che si sono manifestati negli studi clinici nei pazienti trattati con zofenopril sono i seguenti. Patologie del sistema nervoso. Comuni: capogiri, cefalea. Patologie respiratorie,toraciche e mediastiniche. Comuni: tosse. Patologie gastrointestinali. Comuni: nausea/vomito. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comuni: eruzione cutanea; rari: angioedema. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non comuni: spasmi muscolari. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comuni: affaticamento; non comuni: astenia. Le seguenti reazioni avverse sono state osservate in associazione con una terapia con ACE-inibitori. Patologie del sistema emolinfopoietico. In un numeroridotto di pazienti possono verificarsi agranulocitosi e pancitopenia. Sono stati segnalati casi di anemia emolitica in pazienti con deficienza di glucosio-6-fosfato-deidrogenasi. Patologie endocrine. Non noti, inappropriata secrezione dell'ormone antidiuretico. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto rari: ipoglicemia. Disturbi psichiatrici. In casi rari: depressione, alterazione dell'umore, disturbi delsonno, stato confusionale. Patologie del sistema nervoso. Occasionalmente: parestesia, disgeusia, disturbi dell'equilibrio. Patologie dell'occhio. Raramente: offuscamento della vista. Patologie dell'orecchio edel labirinto Raramente: tinnito. Patologie cardiache. Sono stati segnalati singoli casi di tachicardia, palpitazioni, aritmia, angina pectoris, infarto del miocardio con la somministrazione di ACE-inibitori in condizioni di ipotensione. Patologie vascolari Si sono verificati casi di ipotensione severa con l'inizio o con l'aumento della terapia. Questo avviene particolarmente in determinati gruppi a rischio. In associazione con l'ipotensione possono verificarsi sintomi quali capogiri,sensazione di debolezza, alterazione della vista e raramente perdita di coscienza (sincope). Raramente possono verificarsi vampate. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Sono stati raramente segnalati sintomi quali dispnea, sinusite, rinite, glossite, bronchite e broncospasmo. In un sottogruppo minimo di pazienti, gli ACE-inibitori sono stati associati con insorgenza di edema angioneurotico che interessava il volto e i tessuti orofaringei. In casi isolati edema angioneurotico a carico delle vie respiratorie superiori responsabile per l'ostruzione fatale delle vie respiratorie. Patologie gastrointestinali. Occasionalmente, possono verificarsi dolore addominale, diarrea, costipazione e secchezza del cavo orale. Sono stati descritti casi singoli di pancreatite e ileo in associazione con l'assunzione di ACE- inibitori.Casi molto rari di angioedema dell'intestino tenue. Patologie epatobiliari. Sono stati descritti casi singoli di ittero colestatico e di epatite in associazione con l'assunzione di ACE-inibitori. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Occasionalmente possono verificarsi reazioni allergiche e di ipersensibilita' quali prurito, orticaria, eritema multiforme, sindrome di Steven- Johnson, necrolisi epidermica tossica, efflorescenze simili alla psoriasi, alopecia. Questi sintomi possono essere accompagnati da febbre, mialgia, artralgia, eosinofilia, e/o aumento nei titoli degli ANA. Raramente puo' verificarsi iperidrosi. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Occasionalmente puo' verificarsi una mialgia. Patologie renali e urinarie. Puo' verificarsi insufficienza renale o la condizione puo' risultare intensificata. Sono stati riferiti casi di insufficienza renale acuta. Raramente possono verificarsi disturbi della minzione. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. In rari casi puo' verificarsi disfunzione erettile. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione In casi molto rari edema periferico e dolore toracico. Esami diagnostici. Possono verificarsi aumenti dell'urea e della creatinina nel sangue, particolarmente in presenza di insufficienza renale, scompenso cardiaco grave e ipertensione reno-vascolare, che sono reversibili con la sospensione del farmaco. In alcuni pazienti sono stati riferiti una diminuzione nell'emoglobina, nell'ematocrito, nelle piastrine, e nel numero di leucociti.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza. Zofenopril e HCTZ. Dati gli effetti dei singoli componenti di questa associazione durante la gravidanza, l'uso del medicinale non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza. L'uso delfarmaco e' controindicato durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza. Zofenopril. L'uso di ACE-inibitori non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza. L'uso di ACE-inibitori e' controindicato durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza. Evidenze epidemiologiche sul rischio di teratogenicita' dopo esposizione ad ACE-inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non sono state conclusive; tuttavia, un lieve aumento del rischio non puo' essere escluso.A meno che non sia ritenuta necessaria una terapia continuativa a base di ACE-inibitori, le pazienti che pianificano una gravidanza devono essere sottoposte ad un trattamento antipertensivo alternativo per il quale sia stato stabilito un profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE-inibitori deve essere immediatamente sospeso e, se ritenuto appropriato, deve essere avviata una terapia alternativa. E' noto che l'esposizione ad una terapia con ACE-inibitori durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza puo' indurre fetotossicita' negli umani (diminuzione della funzionalita' renale, oligoidramnios, ritardo nell'ossificazione cranica) e tossicita' neonatale (compromissione renale, ipotensione, iperkaliemia). Nel caso di esposizione agli ACE-inibitori a partire dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda di eseguire unaverifica ecografica della funzionalita' renale e del cranio. I neonati le cui madri hanno assunto ACE-inibitori devono essere strettamente monitorati per il rischio di ipotensione. Idroclorotiazide. L'esperienza sull'uso di idroclorotiazide in gravidanza, soprattutto durante il primo trimestre, e' limitata. Gli studi condotti su animali sono insufficienti. L'idroclorotiazide attraversa la placenta. Sulla base del meccanismo d'azione farmacologico dell'idroclorotiazide il suo uso durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza puo' compromettere la perfusione feto-placentare e puo' causare effetti fetali e neonataliquali ittero, alterazioni dell'equilibrio elettrolitico e trombocitopenia. L'idroclorotiazide non deve essere somministrata in caso di edema gestazionale, ipertensione gestazionale o pre-eclampsia a causa del rischio di ipovolemia e ipoperfusione placentare senza beneficio sul decorso della malattia. L'idroclorotiazide non deve essere utilizzata in caso di ipertensione essenziale in donne in gravidanza ad eccezione di rari casi nei quali non esistono alternative terapeutiche. Allattamento. Zofenopril e HCTZ. Non e' raccomandato l'uso del medicinale durante l'allattamento. Zofenopril. Dato che non sono disponibili informazioni riguardo all'uso di zofenopril durante l'allattamento, l'uso del farmaco non e' raccomandato ed e' preferibile ricorrere a trattamenti alternativi, per i quali sia stato valutato il profilo di sicurezza durante l'allattamento, specialmente se si allatta un neonato o un bambino prematuro. Idroclorotiazide. L'idroclorotiazide viene escreta nel latte materno in piccole quantita'. Le tiazidi ad alte dosi, causano intensa diuresi, e possono inibire la produzione del latte. L'uso del medicinale durante l'allattamento non e' raccomandato. Se il farmaco viene utilizzato durante l'allattamento, le dosi devono essere mantenute piu' basse possibili.

Codice: 043624016
Codice EAN:

Codice ATC: C09BA15
  • Sistema cardiovascolare
  • Sostanze ad azione sul sistema renina-angiotensina
  • Ace inibitori, associazioni
  • Ace inibitori e diuretici
  • Zofenopril e diuretici
Temperatura di conservazione: nessuna particolare condizione di conservazione
Forma farmaceutica: COMPRESSE RIVESTITE
Scadenza: 24 MESI
Confezionamento: BLISTER

COMPRESSE RIVESTITE

24 MESI

BLISTER